Sembra non poter dimenticare l’esperienza italiana, Mauro Icardi.
O magari sono sempre i giornalisti a chiedergliene (e non ci sembrerebbe troppo strano).
Fatto sta che Mauro Icardi torna sempre a parlare di Italia.
E stavolta si rivolge ai detrattori del suo modo di giocare (molto legato alla finalizzazione o, al massimo, all’assistenza).
Ai microfon di Dazn, ha raccontato:
“In Italia sono stato criticato molto perché toccavo pochi palloni, però ad essere sincero il mio gioco è sempre stato così. Stare nell’ombra e poi apparire al momento giusto. Stando qui oggi, con la qualità che hanno i miei compagni, tenendo sempre il pallone e imponendo il gioco, credo sia opportuno stare sempre pronto in area per quando arriva il pallone giusto. In Italia si gioca in modo molto tattico e in questo la Ligue 1 è simile: le squadre si mettono tutte compatte in difesa ed è difficile segnare. Devi approfittare del momento giusto per fare gol (ed in 290 match ha realizzato ad oggi 157 gol, ndr). Quando uno segna è la coronazione del suo lavoro settimanale, lo sforzo che fai sacrificando tante cose vivendo lontano dal tuo Paese. Segnare è un premio”.
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