Dopo la storia della maglia numero 12, della maglia numero 1 e della maglia numero 2, seppur con due giorni di ritardo (volevamo scriverne il 3 marzo: 3/3) parliamo della maglia numero 3 nella storia dell’Inter.
Parliamo della storia recente, cioè dalla stagione 1995/96 (la prima stagione in cui i numeri di maglia furono assegnati all’inizio della stagione e duravano per tutto l’anno – a meno di trasferimenti in corso d’opera).
Si tratta di una storia breve ma intensa: è durata solo 10 anni (perché la maglia è stata poi ritirata in onore a Giacinto Facchetti, numero 3 della Grande Inter, scomparso il 4 settembre del 2006.
Al termine di quella stagione la maglia – indossata per le ultime tre stagioni da Nicolas Burdisso – fu ritirata.
Prima del difensore argentino, ad indossarla altri 6 giocatori, per lo più terzini e difensori – ma non solo:
nella stagione 95/96 fu proprio un non difensore ad indossare la casacca. Parliamo del centrocampista Andrea Seno, bloccato da un infortunio al ginocchio che ne limiterà l’utilizzo a 2 incontri.
Pochi incontri anche per chi verrà dopo Seno: nella stagione 96/97 la casacca viene indossata da Alessandro Pistone, voluto da Roy Hodgson al posto di Roberto Carlos (questo vuole la leggenda), prima di essere indossata dalla meteora Massimo Tarantino per mezza stagione (il giocatore palermitano verrà ceduto al Bologna).
Dopo Tarantino, altri due difensori: Francesco ‘Ciccio’ Colonnese, autore di tre ottime annate in nerazzurro (specialmente quella con Simoni alla guida, quando però indosserà la maglia numero 33), e Fabio Macellari, voluto fortemente da Lippi, ma sceso in campo solo 16 volte in tutte le competizioni (verrà poi ceduto – come Tarantino anni prima – al Bologna).
Prima di Burdisso, da ricordare la parentesi con la numero 3 per Mohamed Kallon, attaccante della Sierra Leone con 20 gol all’attivo in 65 gare in nerazzurro: con lui (e Ventola) in campo l’Inter guidò il campionato 2001/02 per lungo tempo. Poi però ci fu il drammatico 5 maggio.