Il pomeriggio del 12 giugno 2021 verrà ricordato da tutti i tifosi del mondo, ma ancor più da quelli interisti.
Intorno al 42′ della gara dell’Europeo 2020 tra Danimarca e Finlandia il numero 10 dei danesi (e numero 24 dei nerazzurri) Christian Eriksen cade esanime al suolo.
Minuti di paura per le sue sorti, con tutti a pensare / temere il peggio.
Fortunatamente le cose sono andate per il meglio, ma adesso ci si chiede se il campione danese possa tornare a calcare i campi da gioco – come per altro lui stesso pare desiderare, secondo quanto riportato nelle prime notizie scritte in merito quest’oggi.
Ne ha parlato a ‘La Stampa’ il dottor Roberto Corsetti, 61 anni, specialista di cardiologia e medicina dello sport e direttore del Centro Medico B&B di Imola.
Il dottor Corsetti ha innanzitutto spiegato di cosa potrebbe essersi trattato:
“Temo che si tratti di un arresto cardiaco da grave aritmia, probabilmente una fibrillazione ventricolare sinistra che ha fermato il battito del cuore”.
E ha poi fatto il parallelismo con altri importanti (e drammatici) casi accaduti in passati:
“Un cuore sano non va in fibrillazione ventricolare e non accusa aritmie maligne tanto gravi da poter essere fatali. Siamo di fronte a una cardiopatia, come fu purtroppo per altri atleti deceduti in passato, i calciatori Curi, Morosini, Foé e Astori o il cestista Vendemini”.
Tra i tanti altri spunti, una battuta sulla possibilità che Eriksen torni in campo:
“Non so, ma temo che sia molto difficile e complicato“.
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