Un caro amico, appassionato di calcio e in particolare di calcio argentino, specialmente in gioventù, era solito farmi nomi di giocatori destinati ad un fulgido futuro.
Alcuni li azzeccava (penso a Javier Saviola, che comunque avrebbe potuto fare ancor meglio – se non avesse avuto problemi fisici), altri no.
Ad onor del vero, erano più quelli non azzeccati ma basandosi sul fatto che non me ne sarei ricordato risultava che fossero di più quelli individuati con grande acume.
Tra quelli non azzeccati ricordo con precisione la presenza di un certo Sixto Raimundo Peralta Salso, meglio noto come Mumo Peralta.
Classe ’79, centrocampista, si mise in mostra soprattutto in due edizioni del Sudamericano Under 20: la edizione 1997 e la 1999, entrambe vinte dalla sua Argentina.
Ancor più spazio ottenne nel mondiale di categoria del 1999, disputato in Nigeria, che vide però l’Argentina fermarsi agli ottavi (il titolo fu poi vinto dalla Spagna della meteora Pablo Couñago, in quella occasione capocannoniere e pallone di bronzo).
Fatto sta che nel luglio del 2000 gli osservatori dell’Inter – colpiti da Peralta un po’ come il mio amico – lo acquistano dal Racing Club per 4,50 milioni di euro.
All’Inter (di Lippi) rimarrà 6 mesi, giocando alcuni minuti in Supercoppa Italiana, in Coppa Italia e in Coppa Uefa.
Di questa seconda gara (ritorno del primo turno) non possiamo non proporvi gli highlights, sebbene di Peralta (subentrato nel sescondo tempo al posto di un’altra meteora come Vampeta) non ve ne sia traccia.
C’è traccia invece di Corrado Colombo, autore del definitivo 4-1.
Di quanti giocatori dovremmo scrivere, parlando di meteore nerazzurre!
In seguito girato in prestito al Torino, giocherà 4 gare tra i cadetti e realizzerà una rete.
Verrà ceduto definitivamente al Racing Club nella stagione 2002/03 e per lui sarà in seguito un girare il mondo: tre stagioni in Messico, qualche mese al River Plate in Argentina, quattro stagioni e mezzo al Cluj in quella che forse è stata la sua migliore parentesi (condita da tre scudetti) e infine gli ultimi anni di carriera in Cile.
In questi giorni su Instagram Peralta ha voluto ricordare la parentesi rumena e i suoi tentativi di parlare la lingua del posto.
Proprio da Instagram scopriamo quello che è la vita di Peralta oggi, tra nostalgie e vita in famiglia.
Dalla versione spagnola di Wikipedia invece apprendiamo come abbia provato dopo il ritiro – a 36 anni – a dedicarsi alla pallacanestro, nella Asociación de Básquetbol de Comodoro Rivadavia.
Parlando della sua carriera, nel 2020 ha raccontato a TyC Sports: “Ci sono due cose che mi lasciano una specie di spina o la sensazione di aver fallito: non essere riuscito ad affermi all’Inter e al River Plate. Sono arrivato in nerazzurro da Sub 20, con giocatori come Ronaldo, Christian Vieri e Alvaro Recoba, poi sono andato in prestito al Torino e all’Ipswich. Ho giocato due partite con l’Inter, una era la Supercoppa italiana con la Lazio che abbiamo perso 4-3”.
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