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Che fine ha fatto Andrea Mazzantini, vice storico di Pagliuca prima di diventare leggenda del Perugia?

Dopo aver parlato del primo numero 12 dall’avvento dei numeri fissi, continuiamo con la wave dei portieri di riserva e parliamo di Andrea Mazzantini – secondo portiere di lungo corso alle spalle di Gianluca Pagliuca.

Giunto all’inizio della stagione 1996/97 per sostituire nel ruolo il già citato Landucci (cui forse un giorno dedicheremo un post, o forse no dato il suo presente bianconero) disputa in totale due gare, a causa dell’inamoviblità di Pagliuca, ma può annoverare nel proprio palmares la Coppa Uefa 1997/98.

Prima e dopo, per lui, esperienze da primo in piazze importanti come il Venezia e il Perugia.

Proprio in terra umbra rimane quattro anni, contribuendo in maniera importante alle ripetute salvezze del club – allora di proprietà di Luciano Gaucci: l’avvento di Mazzantini riuscì a risolvere il dualismo Pagotto – Roccati, laddove il tecnico dei grifoni (Ilario Castagner prima, Vujadin Boskov poi) non era riuscito a stabilire una gerarchia precisa.

Da sottolineare come Mazzantini venga considerato uno dei migliori portieri nella storia del club umbro, dove tornerà in seguito da preparatore dei portieri per un breve periodo, come vedremo in seguito.

Perché – come tanti ex estremi difensori – il futuro di Mazzantini è stato da preparatore dei portieri.

Dapprima dei portieri per l’Ancona (tra il 2003 e il 2009, con un breve break in mezzo).

Quindi fino al giugno 2012 sempre nelle Marche per la Junior Jesina, squadra di Jesi che rientra nel progetto di scuola calcio di Roberto Mancini.

Nella stagione 2012-2013 in Sicilia, al Milazzo.

Nella seconda metà della stagione 2017-2018 nuovamente (e brevemente) nella “sua” Perugia (lui, in realtà, è spezzino).

E, dal luglio 2021, è nello staff della Triestina.

Da segnalare come, a fianco dell’attività da preparatore dei portieri, è stato a lungo opinionista sportivo per Umbria TV, da buona leggenda perugina.

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