Nonostante un sorriso che non gli perdoneremo mai (ai margini della gara persa dalla Lazio contro il Milan in rimonta, gara fondamentale nel viatico per lo scudetto dei rossoneri), nonostante i tifosi si fossero mossi affinché non giungesse a vestire il nerazzurro, Francesco Acerbi è giunto all’Inter, in prestito con diritto di riscatto.
Milanista nella stagione 2012/13 (una stagione per lui fallimentare), Acerbi ha dichiarato appena approdato: “Una cosa è certa: darò tutto per questa maglia”.
Vedremo alla prova del campo se riuscirà ad essere utile alla causa, nella rotazione tra i centrali nerazzurri, ma per adesso parleremo della maglia che indosserà – del numero di maglia che indosserà: la numero 15.
Chi ha indossato la maglia numero 15 dell’Inter?
33 durante l’esperienza laziale (ma con la 33 attualmente sulle spalle di Danilo D’Ambrosio), Acerbi è tornato alla 15 indossata durante la lunga parentesi al Sassuolo.
L’ultimo ad avere indossato la 15, due stagioni or sono e per un totale di una stagione e mezzo, è stato l’inglese Ashley Young.
Per il terzino, 59 presenze complessive con 7 reti, condite dal 19esimo tricolore.
Ma invertiamo la rotta e partiamo dal principio: è la stagione 1995/96 quella dei numeri di maglia fissi sulle spalle dei nostri beniamini ma in tal senso Transfermarkt cita tre giocatori con la 15 sulle spalle – Sebastian Rambert (di cui dovremo scrivere necessariamente), Pierluigi Orlandini e Fabio Cinetti.
Lo scrivente ricorda che la 15 fosse affidata a quest’ultimo, centrocampista di Calvairate con 5 presenze all’attivo nell’Inter (nelle cui giovanili era cresciuto) prima di essere ceduto al Torino.
In seguito, altre tre meteore provenienti dalle giovanili indosseranno la 15: Sergio D’Autilia (stagione 1996/97 – di cui Wikipedia scrive: “While he never played a league match with Inter, he had 19 appearances on the bench during the 1996–97 Inter Milan season and also in the second leg of the 1997 UEFA Cup Final against FC Schalke 04”), Salvatore Ferraro (due presenze nella stagione 2001/02) e Rene Krhin (5 presenze in serie A nella stagione del triplete).
Per il resto, diversi giocatori che hanno scritto in una forma o in un’altra la storia dell’Inter hanno vestito la casacca numero 15.
Andiamo con una rapida carrellata:
il centrocampista francese Benoit Cauet, giunto nella gloriosa campagna acquisti che portò Ronaldo in nerazzurro (per lui 149 gare e 9 reti in quattro stagioni e sgoccioli, con una Coppa Uefa in attivo).
Il più che noto (soprattutto dalla sua trasformazione in iconico commentatore) difensore Daniele Adani, 45 presenze e 5 reti in due stagioni in nerazzurro (durante i quali vestì anche la casacca della Nazionale).
Il portiere uruguayano Fabian Carini, 9 presenze e 5 reti subite, giunto in nerazzurro in cambio di Fabio Cannavaro, in quello che fu uno scambio dai contorni abbastanza oscuri (quando Moggi chiamò l’allorra presidente Giacinto Facchetti, “il brindellone”).
Il centrocampista francese Olivier Dacourt, 52 gare in due stagioni e mezzo (con l’esperienza limitata da un grave infortunio al legamento collaterale).
Il difensore Andrea Ranocchia appena giunto da Genoa con i crismi della grandissima promessa (era la stagione 2010/11, in seguito vestirà la 23 come Marco Materazzi e la 13).
Il difensore serbo (con una grandissima carriera alle spalle, ma con una pessima esperienza all’Inter) Nemanja Vidic, 28 gare con una rete prima dell’inglorioso ritiro.
Il terzino argentino Cristian Ansaldi (26 presenze in nerazzurro).
E, prima del già citato Ashley Young, l’abbaglio di mercato Joao Mario (che in precedenza aveva vestito la 6 e la 10): nella stagione 2018/19, all’ultima mezza esperienza in nerazzurro, vestirà la 15 in 23 occasioni (con una rete all’attivo) – per lui in totale 4 reti in 69 gare dopo essere costato 43 milioni di euro (la cifra più alta pagata dall’Inter per un calciatore al netto di Romelu Lukaku e Cristian Vieri).