La storia dell’Inter è costellata di meteore o, ancor meglio, di comprimari che hanno vestito il nerazzurro quasi di passaggio.
Alla categoria è impossibile non ascrivere Sabri Lamouchi, ex centrocampsta francese di origini tunisine, in nerazzurro per una stagione.
Dopo gli esordi nei ’90 nell’Olympique Ales, Lamouchi ha vestito le maglie di Auxerre e Monaco prima di approdare in Italia: per lui tre stagioni al Parma, prima dell’acquisto da parte della Beneamata.
Approda a Miilano nella stagione 2003/04: una stagione con l’allora canonico cambio di allenatore a metà stagione (giunse Zaccheroni al posto di Cuper) e con il quarto posto conquistato agli sgoccioli anche grazie agli acquisti a gennaio di Stankovic e Adriano (di rientro da Parma).
Per Lamouchi una esperienza all’Inter non indimenticabile: 26 presenze in tutte le competizioni (almeno, a differenza di altri, è sceso in campo diverse volte) prima della cessione al Genoa.
Una stagione in Liguria, il trasferimento all’Olympique Marsiglia e la fine della carriera in Qatar.
Per lui anche 12 presenze in Nazionale, con una gara disputata ad Euro 1996 (la semifinale persa ai rigori contro la Repubblica Ceca).
Appese le scarpe al chiodo nel 2009, Lamouchi studia per diventare allenatore: porta la Costa d’Avorio ai Mondiali del 2014.
Dopo l’eliminazone nella competizione iridata allena l’Al-Jaish in Qatar, il Rennes in Francia (che porta in Europa League, prima di essere esonerato nella stagione seguente), il Nottingham Forest (dove subentra e viene esonerato) e l’Al-Duhail a Doha.
Adesso non ha una panchina ma il suo nome è stato associato al Montpellier: sarà tempo di un ritorno in patria?
Circa l’esperienza nerazzurra, in un’intervista a Il Posticipo, ha così parlato:
“Una bellissima esperienza, ma c’era tanta concorrenza, una rosa fatta di trentadue professionisti e tanti nazionali, era molto difficile giocare. Hector Cuper era un uomo duro. Penso che non mi volesse all’Inter fin dall’inizio, forse per questo motivo non abbiamo parlato tanto durante la stagione. È stata un’annata sfortunata però è stata un’esperienza. C’erano grandi campioni come Javier Zanetti, Christian Vieri e Fabio Cannavaro. Giocare nell’Inter è sempre bello anche se non è mai facile trovare spazio in una grande società. Ricordo il momento più difficile, quello in cui abbiamo cambiato allenatore: dopo Cuper è arrivato Alberto Zaccheroni. Mi ha colpito l’attitudine della squadra, del club, dei tifosi che sono rimasti vicini ai giocatori con la loro grande passione“.
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