Campione del mondo nel 2014, è al terzo posto per marcature e presenze della Germania: parliamo quindi di una vera e propria icona del calcio tedesco, sebbene i genitori siano entrambi polacchi (Krystina era nazionale di pallamano, Waldemar calciatore professionista).
Icona del calcio tedesco, pur essendo nato a Gliwice, in Polonia.
Parliamo di Lukas Podolski, esterno d’attacco classe 1985 con un palmares di tutto rispetto ma senza acuti internazionali con i tanti club con cui ha giocato.
Dopo essere cresciuto nel Colonia, e dopo aver giocato per tre stagoni con la casacca del Bayern Monaco, Podolski ha iniziato a girare il mondo.
Due stagioni e mezzo all’Arsenal ed è il momento dell’approdo in serie A, voluto fortemente dall’allora allenatore dell’Inter Roberto Mancini, alla sua esperienza bis a Milano.
Un’esperianze che terminerà con un solo gol in 18 gare (si tratta dell’esperienza peggiore nella sua carriera in termini realizzativi) che verrà definita da Podolski come un errore, per il fatto che non era stata inserita nella formua del prestito la clausola per l’acquisto da parte del club nerazzurro.
“Che sia stato un errore andare all’Inter senza obbligo di riscatto a questo punto è probabile. Nel calcio esistono periodi in cui non tutto va in maniera ottimale. Non si gioca spesso da titolare e bisogna imparare ad accettare le decisioni e lavorare su se stessi. Io l’ho fatto, ora però guardo avanti”: furono le parole di Podolski che poi si espresse in favore della Premier League, a suo dire campionato ideale.
In realtà, non giocherà più in Premier League: lo acquista il Galatasaray, dove disputa due stagioni, realizzando frattanto un pokerissimo (è tra i pochi giocatori ad esserci riuscito nella storia del club turco).
In seguito per lui tre stagioni in Giappone (al Vissel Kobe dove giocherà con Andrés Iniesta), il ritorno in Turchia all’Antalyaspor e, a inizio stagione 2021/22, il passaggio in Polonia.
A 37 anni, gioca da due stagioni al Gornik Zabrze e questo weekend si è reso protagonista di un gol eccezionale, da oltre centrocampo.
L’esperienza con l’Inter non sarà stata delle migliori, ma la classe di Podolski rimane intatta, anche con l’incedere dell’età.
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