E finalmente (soprattutto per noi italiani) questo Mondiale va in archivio.
Dopo una finale tra le più spettacolari della storia (se non la più spettacolare della storia) che ha visto l’Argentina imporsi ai rigori sulla Francia dopo un pirotecnico 3-3 che ha visto protagonisti assoluti i due compagni di squadra nel PSG Messi (autore di due gol e un assist) e Mbappé (autore di una tripletta).
Tra gli argentini, quindi, si laurea campione del mondo il nostro Lautaro Martinez, protagonista sottotono del trionfo iridato.
Partito titolare, ha perso il posto a favore di Julian Alvarez e di lui si ricorderanno – oltre ai diversi gol sbagliati – due momenti positivi: il rigore decisivo realizzato con freddezza nella lotteria dei rigori contro l’Olanda nei quarti di finale e il tiro (che potete vedere nello screenshot che accompagna questo post) che ha portato poi alla rete del 3-2 di Messi nei supplementari (dopo la ribattua di Lloris). Per lui, dato il Mondiale vinto, un 6 politico. O fors’anche un 6+.
Tante occasioni sprecate in una sola gara per Lukaku, tra i protagonisti (suo malgrado) dell’eliminazione del Belgio nella fase a gruppi: contro la Croazia sbaglia goffamente almeno tre nitide palle gol e il suo mondiale (durato in totale circa un’ora, considerando i minuti concessigli nella gara precedente) è tutt’altro che indimenticabile. Voto 5, per il poco che ha giocato (avesse giocato di più, siamo certi che l’impatto sarebbe stato maggiore e migliore).
Come già detto (nei precedenti post dedicati ai nerazzurri in Qatar) sarà importante la voglia di riscatto di Lukaku, che speriamo abbia anche André Onana, titolare alla prima del Camerun contro la Svizzera ma poi messo fuori squadra e rimandato in Europa: in questo caso non possiamo che attribuirgli un senza voto.
Senza voto anche per un altro nerazzurro che il campo non lo ha visto nemmeno per un minuto durante questo Qatar 2022: parliamo di Stefan de Vrij, zero minuti con la sua Olanda.
Molto più spazio, sempre in Arancione, per il compagno di squadra Denzel Dumfries che – anche con la propria Nazionale – ha messo in luce difetti (e pregi) che lo hanno sin qui contraddistinto nella sua esperienza nerazzurra: in campo per 90′ in tutte le gare della squadra di Van Gaal, è protagonista di un importante exploit contro gli Stati Uniti (due assist e un gol, più il titolo di MVP) ma anche di tante giocate confusionarie. Perché questo è Dumfries, un calciatore confusionario (non me ne vogliano i fan dell’esterno olandese) con degli sprazzi atletici importanti ma con dei limiti tecnici evidenti. Voto 5,5 perché non possiamo dargli lo stesso voto di Lukaku ma nemmeno lo stesso del campione del Mondo Lautaro.
Conludiamo questo spazio Mondiale con una breve analisi del Mondiale di Marcelo Brozovic, probabilmente il migliore dei nerazzurri. Per lui un terzo posto con la sua Croazia e gare alla Epic (sebbene senza acuti): tanto ordine, tanta corsa, un’importante presenza a centrocampo accanto all’ex nerazzurro Kovacic e all’immortale Modric. Voto 6,5.