Le parole dei protagonisti

“Avevamo preso Pelé per la stagione 1958-59”: il racconto di Massimo Moratti | Ecco perché saltò

A Napoli diranno (dicono, cantano) che Maradona era meglio, ma d’altronde Maradona era meglio di tutti (per loro e per molti altri appassionati del giuoco del pallone).

Ma parliamo pur sempre di un calciatore che ha scritto la storia dello sport: parliamo di Edson Arantes do Nascimento, meglio noto come Pelé.

Icona del giuoco del pallone, verrà ricordato fra le altre cose per essere l’unico calciatore ad aver vinto tre coppe del Mondo, per essere Calciatore del Secolo scorso per la FIFA e recordman di reti realizzate in carriera (1281 in 1363 partite).

Malato da tempo è morto ieri a 82 anni.

Non possiamo non ricordarlo anche noi, per il fatto che alla fine degli anni ’50 (quando era un astro nascente del calcio mondiale e Moratti padre era da poco divenuto presidente della Beneamata) fu vicinissimo a vestirsi di nerazzurro.

Come raccontato nel suo coccodrillo dal compianto Sconcerti:

Angelo Moratti era riuscito a metterlo davanti a un contratto, a farglielo firmare, ma si ribellò tutto il Brasile e l’affare si fermò. Due anni dopo, per evitare tentazioni, il governo dichiarò Pelé «Tesoro nazionale», impossibilitato per legge a trasferirsi, prigioniero della sua bellezza.

Ma l’aneddoto è stato raccontato al meglio da Moratti figlio (Massimo Moratti, il Presidente del triplete) dopo un’intervista rilasciata da O Rey alla Gazzetta nel 2016.

Pelé dichiarava di essere stato vicino al Milan, ma Moratti dal canto suo replicaa:

“Quando ho letto del Milan sulla Gazzetta in effetti sono rimasto sorpreso. Può essere, per carità, però di sicuro fu l’Inter il primo club europeo ad avere in mano quel campionissimo. Ricordo perfettamente che avevamo preso Pelé per la stagione 1958-59, lui era il ragazzino capace di stupire il mondo in Svezia, papà scattò subito e se lo assicurò, anticipando altre società interessate. Contratto regolare, firmato e solo da depositare. Ma appena la cosa fu orecchiata in Brasile, la gente si scatenò contro i dirigenti. E allora come fai… Trovi un esagitato che davvero va ad aggredire il presidente del Santos… Non era più un affare calcistico ma un caso di coscienza e così papà stracciò quel contratto. A malincuore, dovette aderire alla richiesta del presidente del Santos: dall’altra parte del telefono c’era un uomo preoccupatissimo per la sua incolumità… “.

L’Inter tornò alla carica anche in seguito, ma il trasferimento non si concretizzò mai:

“In età più matura tornammo alla carica ma o per via delle frontiere chiuse o per un altro motivo non si concretizzò. Insomma ci siamo sfiorati e Pelé ha seguito con attenzione l’Inter di quel periodo tanto che a un certo punto fece un elogio al nostro Mariolino Corso, definendolo l’unico italiano che avrebbe figurato degnamente nel suo Santos e nel suo Brasile. Mario è sempre stato giustamente orgoglioso di queste parole e anche tutti noi, che lo abbiamo eletto fra i nostri campioni più amati. Non a caso, Mario veniva chiamato il piede sinistro di Dio…”.

“L’Inter è pronta a pagarmi 940 milioni”: il racconto di Pelè

Nonostante poi nel 2016 raccontava di essere stato vicino al Milan, come ricordato da ‘Gli Eroi del Calcio’ alla fine degli anni ’60 si scriveva di un Pelé tentato da un’offerta della Beneamata.

Numero del 28 giugno 1969 de ‘La Stampa’. Nella pagina sportiva vengono riportate le parole di Pelé: “L’Inter è pronta a pagarmi 940 milioni”.

Riprotiamo quanto riportato dal succitato sito:

“Nell’articolo si dice che il prestigioso calciatore brasiliano ha dichiarato di aver ricevuto dal Presidente dell’Inter Fraizzoli una offerta da 1.500.000 dollari (circa 940 milioni di lire) per trasferirlo a Milano. Questa rivelazione è stata fatta all’aeroporto di Rio de Janeiro dopo che il calciatore e il suo Santos sono atterrati, provenienza Milano, dopo la gara di Supercoppa Intercontinentale dove hanno battuto l’Inter per 1-0.

Pelé ha anche detto, su consiglio del suo agente Sanella, di trasferirsi nella società nerazzurra subito dopo i campionati mondiali del 70 in Messico… “A questo proposito – ha continuato la “perla nera” – prenderò una decisione soltanto nel prossimo anno”. L’asso brasiliano avrebbe anche confidato che il presidente dell’Inter Fraizzoli gli avrebbe assicurato che, nonostante in Italia ci sia ancora il veto di importare giocatori stranieri, si sarebbe fatta un’eccezione per il suo caso”.

Come noto, non se ne fece più niente, ma a quanto pare Pelé fu vicino all’approdo all’ombra del Duomo almeno due volte.

Bisogna sottolineare come l’acquisto di Pelé nei primi dei settanta per poco meno di un miliardo di lire avrebbe rappresentato un esborso storico: la prima volta che un calciatore sarà pagato più di un miliardo sarà soltanto nel 1975, quando il Napoli acquistò Beppe Savoldi dal Bologna per 1,2 miliardi di lire (più parecchi bonus che fecero lievitare la cifra a due miliardi, facendo così diventare il centravanti di Gorlago Mister due miliardi).

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