Ne abbiamo accennato parlando di Belfodil, ché in quel calciomercato che vide l’attacante franco-algerino frettolosamente paragonato a Benzema sbarcare a Milano arrivò anche lui.
Parliamo di Saphir Taider, centrocampista che – come Belfodil – ha giocato / gioca con la Nazionale algerina (nel caso di Taider, però, è nato in Francia) e in comune con l’attaccante ha anche l’anno di nascita (è infatti un 1992).
Scoperto da Salvatore Bagni in Francia, nel Grenoble, Taider viene paragonato a Claudio Marchisio ma la sua carriera non sarà minimamente paragonabile a quella del Principino.
Sbarcato a Bologna nel 2011 da svincolato, si mette in luce per personalità e agonismo e viene acquistato durante l’estate del 2013 dall’Inter, per 5,5 milioni di euro più il prestito di Diego Laxalt per mezzo cartellino.
In nerazzurro gioca una stagione, realizzando una rete in campionato contro il Sassuolo, in un 7-0 che viene poi bissato l’anno seguente: ma nel 7-0 della stagione successiva il crestuto Taider veste proprio la maglia dei neroverdi, da cui viene acquistato in prestito con diritto di riscatto dopo una parentesi lampo (di 26 giorni) a Southampton.
Dopo Reggio Emilia, Taider torna a Bologna e torna sui livelli precedentemente apprezzati. Nonostante ciò Taider non sembra destinato al salto di qualità: viene ceduto in prestito biennale al Motreal Impact di Joey Saputo (già presidente del Bologna) e rimane in Canada tre stagioni.
In nerazzurro (neroblu, forse meglio dire) Taider si esprime al meglio e realizza 23 reti in 91 gare, per una parentesi felice per lui (come è possibile vedere anche dal suo profilo Instagram, dove postava sovente immagini di quel periodo).
Ed oggi?
Giusto un anno fa, Taider era tornato alla ribalta ma per motivi extracalistici.
Dopo aver firmato con gli arabi dell’Al-Ain, denunciava in un’intervista a Goal.com:
“Ho ricevuto il pagamento degli stipendi per soli due mesi, novembre e dicembre. Non ricevo il mio stipendio da gennaio 2021. Nel marzo 2021 ho contattato il presidente dell’Al-Ain, Mazen Al Zahrrani, e mi ha promesso che avrei ricevuto gli stipendi, in ritardo. Ho aspettato fino al 21 agosto 2021 e poi ho rescisso il mio contratto, citando in giudizio il club davanti alla FIFA e ho vinto. Ora l’Al-Ain mi deve 6 milioni di euro”.
Un’intervista rilanciata da molteplici siti, attratti dall’ipotesi di fare clickbait sulla storia drammatica:
“Il mio problema in questo momento è che sono svincolato e posso firmare con qualsiasi altro club: ho perso tutto e non posso pagare l’affitto o le tasse scolastiche dei miei figli. Ho provato a contattare il presidente dell’Al-Ain molte volte per ricevere i miei soldi, ma non ha mai risposto”.
Nessuno però ha pensato di informarsi ulteriormente o quantomeno di controllare il suo profilo Instagram (dove conta 128k follower).
Ebbene, l’ultimo post (della fine dello scorso novembre) pare testimoniare che Taider è tornato a vestire la casacca dell’Al-Ain, con tanto di club taggato in un post con la casacca del club e la seguente ieratica didsascalia:
“Sono già passati 2 anni! La vita ti offre strade da scegliere. Scegli quelle giuste e guadagnerai tempo ed esperienza in questo breve periodo!”
D’altra parte anche la bio dice che è un calciatore dell’Al-Ain.
E pensare che su tutte le versioni della sua biografia su Wikipedia ne parlano come di un calciatore svincoato.
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