È il 30 gennaio del 2014. Agli sgoccioli della finestra invernale del calciomercato, il neo-presidente dell’Inter Erick Thohir acquista dal Torino Danilo D’Ambrosio, punto di forza dei granata ormai da quattro stagioni.
È l’Inter di Walter Mazzarri, destinata ad arrivare quinta, e D’Ambrosio disputa 11 gare nella sua prima stagione a Milano: da allora D’Ambrosio vestirà per nove stagioni e mezzo la casacca nerazzurra, mostrandosi sempre pronto quando chiamato in causa dagli allenatori che man mano si sono susseguiti alla guida dell’Inter.
Mancini, Spalletti, Conte, infine Inzaghi: tutti vedono in D’Ambrosio un importante comprimario, che infatti disputa in totale 284 gare in nerazzurro, realizzando 21 reti – cifre importanti per un difensore (nato esterno, diventa poi terzino e infine braccetto della difesa a tre).
Leader silenzioso, se n’è andato senza sbattere la porta, pur esprimendo il dispiacere di non aver potuto chiudere la carriera con la maglia della Beneamata, squadra che – a suo dire, a giudicare dal suo ultimo post su Instagram – ha sempre tifato:
“Avrei voluto terminare la mia carriera nella squadra che tifo da sempre (ora lo posso dire..) ma ciò non è stato possibile ,peccato !
INTER per me significa famiglia ;
Famiglia come quella che io e mia moglie abbiamo scelto e desiderato di creare proprio qui, nel posto in cui siamo cresciuti,amando questa maglia e vivendone gioie e dolori.
Famiglia come quella composta da tutti i membri dell’ inter con cui giorno dopo giorno abbiamo lavorato per portare l’Inter dove merita e sono certo che continueranno in questa direzione !
È stato un viaggio di amore,passione,dedizione,coraggio e umiltà.
Sempre e solo per il bene dell’Inter !
Un viaggio tanto emozionante per me e la mia famiglia e sono certo che sarà un pezzo della nostra vita che ci porteremo per sempre nel nostro cuore !
Grazie a chi mi ha sempre supportato ed apprezzato,a chi ha cambiato idea e a chi no ..perché tutti avete contribuito alla mia crescita professionale e reso un uomo equilibrato nelle valutazioni !”
Parole davvero belle, di un giocatore che ha vissuto momenti importanti in nerazzurro, scendendo anche in campo nella finale di Champions League contro il Manchester City, dopo i difficili anni iniziali con zero tituli per lungo tempo.
Un modo di congedarsi davvero signorile, differente da quello di Brozovic.
La prima rete con la maglia dell’Inter, il definitivo 3-0 nella trasferta contro gli islandesi dello Stjarnan nei play-off di UEFA Europa League. D’Ambrosio realizzerà altre due reti in quella competizione, ma questa è in assoluto la sua prima marcatura in nerazzurro.
Ultima giornata della serie A 2017/18: l’Inter deve superare la Lazio per tornare in Champions League. A Roma, sta perdendo 1-0 quando sugli sviluppi di calcio d’angolo D’Ambrosio realizza l’importantissima rete del pareggio, con una grande caparbietà. Alla fine la prenderà Vecino e terminerà 3-2 ma la rete di D’Ambrosio è di fondamentale importanza.
Nella stagione seguente, D’Ambrosio realizza due salvataggi sulla linea che sono praticamente due gol: il primo è nel derby di Milano conquistato dai nerazzurri per 3-2. Un altro 3-2, un’altra rete di Vecino e D’Ambrosio salva il risultato ad un passo dal fischio finale con un intervento decisivo (e tenendo le mani dietro la schiena per evitare eventuali falli da rigore).
Il secondo salvataggio decisivo nella stagione 2018/19 è nell’ultima di campionato contro l’Empoli: Caputo penetra in area, con i toscani in forcing ma D’Ambrosio ci mette la gamba, anticipa la punta avversaria e schianta la palla sulla traversa, in una gara che regalerà tante altre emozioni (e la seconda qualificazione consecutiva in Champions ai nerazzurri). Le immagini sono intorno al minuto e 55.
Infine, come ultimo momento da non dimenticare di Danilo D’Ambrosio in nerazzurro, abbiamo scelto l’ultima marcatura del difensore classe ’88 con la nostra casacca: in un Empoli-Inter 0-2 della stagione 2021/22. D’Ambrosio recupera palla nella metà campo dei toscani, passa la palla ad Alexis Sanchez e trasforma in gol di testa il delizioso pallone di ritorno dell’attaccante cileno.
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