Hanno vissuto una parte importante della propria carriera ad Udine, in due periodi diversi degli anni ’90: in un caso, parliamo dell’inizio del decennio, nell’altro della fine del decennio (e dei primi anni del nuovo millennio).
Parliamo di Abel Balbo e Luigi Turci, rispettivamente attaccante e portiere, protagonisti di ottime carriere in Serie A ma che avrebbero potuto avere una parentesi gloriosa col nerazzurro dell’Inter: entrambi sono stati infatti molto vicini ad andare a Milano, rispettivamente dopo e prima di andare ad Udine.
Ma andiamo con ordine. Abel Balbo gioca a Udine, realizza caterve di gol (22 alla seconda stagione in serie A dopo due anni di purgatorio tra i cadetti) ed è pronto al passaggio ad una big.
Su di lui c’è l’Inter ma qualcosa non convince la dirigenza nerazzurra (ed in particolare la moglie dell’allora presidente Ernesto Pellegrini): la grafia. Ivana Pellegrini, moglie dell’allora presidente Ernesto Pellegrini, è appassionata di grafologia. Allieva di Evi Grotti, passa al vaglio le grafie dei possibili nuovi acquisti del club meneghino per poter eventualmente avallare le operazioni.
Come raccontato a La Stampa proprio da Balbo: “Cenai a casa di Pellegrini, con Mariottini che nel frattempo era diventato dirigente nerazzurro. Trovammo l’accordo su tutto, mi chiesero un autografo e scoprii dopo che sarebbe servito per un esame grafologico. Non lo superai, scelsero Pancev e andai alla Roma di Sensi, di cui fui il primo acquisto”.
Sappiamo bene come andò con Pancev.
Poco tempo dopo tocca una sorte simile al portiere (allora della Cremonese) Luigi Turci, vera saracinesca tra i pali dei grigiorossi.
Il racconto è di circa una settimana fa a TvPlay, quando Turci si è soffermato ancor più per esteso sul saltato trasferimento al Manchester United, allora alla ricerca di un portiere italiano:
“Andai a cena da Pellegrini, nel momento in cui entrai a casa sua la moglie e la figlia uscirono. Forse quello era un segno del destino. Nel 1999-2000 il Manchester United fece un’offerta all’Udinese per prendermi, ma purtroppo l’Udinese aveva già presentato la lista UEFA e al mio posto Ferguson prese Taibi. Lo United cercava un portiere italiano: il primo ad essere contattato fu Buffon, ma lui rifiutò. Il secondo fui io, ma i tempi non combaciarono. Ancora oggi rimpiango quel mancato trasferimento, ho una copia del fax sul mio telefono”.
Qualche dettaglio in più su quella cena lo dà in un articolo del 2006 della Gazzetta dello Sport Germano Bovolenta:
Qualche anno dopo, inverno ‘ 94, nella villa di San Siro entra Luigi Turci, 24 anni, portiere della Cremonese. Si presenta con un mazzo di splendide rose bianche. Cena, sorrisi, battute, programmi. L’ Inter cerca il nuovo Zenga. Il portierino esce e dice: «Ora il mio procuratore e Pellegrini dovranno mettersi d’ accordo, non penso che ci saranno problemi». Sei mesi dopo a Cremona, stadio Zini, si gioca Cremonese-Inter. Turci è ancora nella Cremonese, la porta interista è difesa da Pagliuca. La leggenda, ancora lei, narra che nonostante le rose Turci non superò il test grafologico. Ma Turci sorriderà: «Fantasie, nel corso di quella cena non sono stato sottoposto a nessun esame di calligrafia». Sicuro? Non ha lasciato tracce? «Beh ora che ci penso, sì. La firma del biglietto di accompagnamento…». Ahi.
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