Tutti i portieri stranieri della storia dell’Inter da Frey in poi

La stagione 2024/25 vedrà Sommer e Martinez come portieri dell’Inter. Ma quanti sono stati gli estremi difensori stranieri nella storia della Beneamata?

L’estate scorsa per circa 6 milioni di euro è sbarcato a Milano Yann Sommer, portiere svizzero capace di subire solo 23 reti in 43 gare con la casacca dell’Inter alla prima stagione meneghina. Quest’estate è stato il turno di Josep Martinez, classe ’99 ex canterano del Barça, acquistato per circa 13,5 milioni di euro (più di di bonus eventuali) dal Genoa. Il secondo apprenderà dal primo il mestiere per poi diventare il numero uno dei nerazzurri.

E continua così la lunga scia di portieri stranieri a difendere la porta dell’Internazionale: scia che va avanti da Julio Cesar, ma che in realtà appartiene ad una tradizione abbastanza recente, perché fino al nuovo millennio l’Inter non aveva praticamente avuto portieri stranieri. Ma andiamo a vedere assieme la storia dei portieri nerazzurri provenienti da fuori i confini nazionali.

La storia dei portieri stranieri dell’Inter

È la fine del millennio. In questa fine del ca’, come avrebbe cantato Vasco Rossi, l’Inter disputa una stagione sottotono dopo lo scudetto conteso l’anno prima alla Juve (e perso come tutti ben sappiamo): arriva ottava, con ben quattro allenatori alla guida (Luigi Simoni, Mircea Lucescu, Luciano Castellini e Roy Hodgson). A difendere i pali dell’Inter c’è ancora Gianluca Pagliuca, mentre come terzo portiere viene scelto un giovanissimo portiere franese proveniente dal Cannes: è Sebastian Frey, classe 1980.

Nel gennaio del 1999 diviene il secondo portiere, complice il passaggio di Mazzantini al Perugia, e il 21 marzo del 1999 subentra a Pagliuca in un Sampdoria-Inter che rappresentò l’ultima gara di Lucescu come allenatore dei nerazzurri. Per l’Inter sconfitta devastante per 4-0 e per Frey due primati: è il primo portiere straniero nella storia dell’Inter ed è anche il primo calciatore nato negli anni ’80 a scendere in campo con la casacca nerazzurra.

In seguito, complice l’infortunio di Pagliuca, diventerà anche il portiere più giovane di sempre a giocare dal primo minuto con la maglia dell’Inter a 19 anni e 16 giorni.

Dopo una stagione in prestito all’Hellas Verona, Frey torna per diventare portiere titolare nella stagione 2000/01, una stagione se possibile anche peggiore di quella dell’esordio del transalpino in nerazzurro: la Beneamata arriva sì quinta, ma subisce sconfitte destinate a rimanere nella storia come il 6-0 nel derby con Serginho e Gianni Comandini (!) sugli scudi.

Frey lascia Milano alla volta di Parma e nella stagione 2004/05 arriva un nuovo portiere straniero a vestire il nerazzurro: è l’uruguaiano Fabian Carini, arrivato dalla Juve nel contesto di un chiacchierato scambio con Fabio Cannavaro e destinato a fare il secondo di Francesco Toldo. Per lui, nove gare complessive in nerazzurro (con cinque reti subite) e una carriera in seguito ben al di sotto delle (grandi, a dire il vero) aspettative della vigilia.

Viene dal Sudamerica anche il terzo portiere straniero della storia dell’Inter, ma a differenza dei precedenti lui è destinato ad entrare nella storia dalla porta principale.

Immaginiamo sappiate di chi parliamo, ma qualora così non fosse prima di annunciarlo vi proponiamo un’immagine iconica che lo riguarda.

È Julio Cesar che vola a parare il tiro di Messi che avrebbe potuto causare l’eliminazione dell’Inter dalla Champions League 2010. Ma l’acchiappasogni compie un vero e proprio miracolo e spiana la strada dei nerazzurri verso il Triplete.

Arrivato per fare da vice di Francesco Toldo, si prende ben presto il posto da titolare e in sette stagioni difende per ben 300 volte la porta del club, prima di lasciare il posto al termine della stagione 2011/12 ad un altro portiere straniero, destinato a sua volta ad entrare nella storia del club (pur vincendo ben meno del collega brasiliano).

Parliamo dello sloveno Samir Handanovic. Dieci stagioni in nerazzurro, uno scudetto, due coppe Italia e due supercoppe Italiane in bacheca, la fascia da capitano sul braccio per quattro stagioni e mezzo e un paio di importanti record: è ad oggi il portiere col maggior numero di rigori parati in serie A (la sua vera specialità, assieme alle parate laser) ed è il portiere con il maggior numero di presenze con l’Inter in serie A (380).

Handanovic può vantare anche la convivenza con quattro colleghi provenienti da fuori i confini nazionali: dal gennaio 2013 al giugno 2017 il suo vice è l’argentino Juan Pablo Carrizo, 27 presenze in nerazzurro (con la titolarità in Europa League nella stagione 2014/15). Nella stagione 2015/16, quindi, esordisce in serie A il terzo portiere straniero in stagione (quando in rosa c’è ancora l’italiano Tommaso Berni): parliamo di Ionut Radu, allora promettente portiere della Primavera, destinato poi a fare da vice di Handanovic nelle stagioni 2020/21 e 2021/22, artefice di un errore grossolano che costa il titolo nel campionato poi vinto dal Milan (la storia è così nota che non ci torneremo su).

E il quarto portiere con cui Handa ha coabitato nella sua lunga parentesi nerazzurra è l’unico portiere africano nella storia del club: il camerunese André Onana, arrivato a parametro zero dall’Ajax e ceduto dopo una sola stagione (la 2022/23) per ben 52,5 milioni di euro più bonus.

Arriviamo quindi ad oggi e ai già citati Sommer e a Martinez.

Da sottolineare come dall’avvento di Frey (e ad eccezione delle parentesi Peruzzi e dell’abbastanza lungo regno di Toldo), l’Inter ha iniziato ad affidarsi esclusivamente a portieri stranieri, dopo una lunga storia di portieri italiani – spesso nel giro della Nazionale (se non addirittura titolari in azzurro).

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