Gigi Riva poteva diventare un calciatore dell’Inter in diverse occasioni, a partire da quando era una giovane promessa del Legnano.
Scomparso nel gennaio del 2024 a poco meno di 80 anni, Gigi Riva è passato alla storia come simbolo del Cagliari. Nato in provincia di Varese e sbarcato in Sardegna nel 1963, disputò 13 stagioni con la maglie dei sardi, vincendo tre titoli di capocannoniere e uno storico scudetto (cui aggiungere l’Europeo del 1968, con l’azzurro della nazionale).
Per Riva 378 partite in rossoblu condite da 208 reti, primatista inarrivabile di reti con la maglia della compagine del capoluogo sardo. Un dettaglio che viceversa pochi ricordano (e ci sta, dato il tempo passato) è che Riva è stato più volte vicino a lasciare la squadra a cui viene associato imperituramente. Come ricordato dal Guerin Sportivo in un completo articolo intitolato Le estati di Gigi Riva (cui ci siamo affidati per la ricostruzioni di calciomercato d’annata): “In definitiva, non è giusto dire che Riva abbia sempre giurato al Cagliari amore eterno e non abbia mai tentato di andarsene. Però amore eterno è stato”.
Amore eterno, ma sicuramente non amore a prima vista – come raccontato da Alberto Cerruti su calciomercato.com:
Nella primavera del 1963 si trovò suo malgrado in volo per Cagliari, accompagnato dalla sorella più grande Fausta che gli faceva da mamma, visto che la mamma vera non c’era già più. Su un turboelica da Milano a Genova e poi, dopo uno scalo, ecco l’arrivo ad Alghero, con l’ultima tappa a Cagliari, quando era già buio. “Quella è l’Africa”, si lasciò scappare il diciottenne Gigi, prendendosi un calcetto dalla sorella.
Gigi si troverà complessivamente bene, in Sardegna, ma dopo gli esordi tra i professionisti con la maglia del Legnano sognava di vestire la maglia dell’Inter, squadra nella quale giocava lo svedese Nacka Skoglund, l’idolo per cui deciderà di indossare la maglia numero 11 durante l’arco di tutta la sua carriera.
In seguito, sono molteplici le volte che Riva è vicino all’approdo all’Inter.
Nell’estate 1966 (l’estate del non fortunato mondiale inglese) lo vogliono la Juve, il Milan e il Bologna finché non irrompe sulla scena l’Inter di Moratti che arriva all’accordo con il Cagliari e con il calciatore ma Herrera non vuole Riva e, nonostante un’offerta del Milan l’ultimo giorno di mercato, il centravanti rimane in Sardegna.
Nell’estate seguente, nonostante le offerte di Napoli e Juventus, rimane perché il club decide di trattenerlo grazie a un amento di capitale giunto da una cordata formata da una ventina di aziende (tra cui la Sara, se vi dice qualcosa); nell’estate 1968, che vede l’Italia vincere l’Europeo anche grazie a Riva (che segna in tutte le gare in cui scende in campo), stavolta il club rifiuta l’offerta dell’Inter – ché però è passata di mano, divenuta proprietà di Fraizzoli.
Arriva lo scudetto e passa qualche anno prima che il calciomercato tocchi nuovamente il calciatore ormai soprannominato da Brera Rombo di Tuono: nell’estate del 1973 l’Inter propone uno scambio con Boninsegna, la Juventus con Gentile e un prestito di Bettega (oltre ad un conguaglio economico), ma non c’è nulla da fare e Riva, volente o nolente (più nolente che volente), rimane a Cagliari, così come accadrà le estati seguenti, fino al ritiro al termine della stagione 1976/77 (anche a causa di un grave infortunio muscolare).
Riva ha soli 32 anni e lascia da leggenda del Cagliari, nonostante le tante volte in cui avrebbe voluto lasciare la Sardegna, a testimonianza che ogni amore ha i suoi momenti difficili.
Concludiamo quindi con le parole dell’estate del 2023 di Massimo Moratti che durante ‘Calciomercato l’Originale’ su Sky Sport, ha raccontato un retroscena da insider legato al possibile trasferimento di Riva in nerazzurro, quando era il figlio del patron: “Riva era ambito dai grandi club, anche l’Inter avrebbe voluto prenderlo, ma Herrera lo vedeva come un ‘tappo’ per Facchetti. Ci provò la Juve, parlandone in ufficio mio papà chiese quanto costasse. L’idea, allora, fu quella di acquistare il Cagliari e di avvisare l’informatore della Juve che era cambiata la proprietà e che Riva sarebbe rimasto in Sardegna”.
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