Per Massimo Moratti, il Triplete come il Fight Club. E sapete quali sono le prime due regole del Fight Club, no?
Intervenuto qualche giorno fa al microfono di Radio Kiss Kiss, l’ex Presidente dell’Inter Massimo Moratti ha parlato della corsa scudetto, dell’uscita dalla Coppa Italia e dell’errore fatto dall’Inter – a suo avviso – di aver parlato del Triplete prima di aver messo il gatto nel sacco (e, come nel caso del Fight Club, la prima e la seconda regola sarebbero dovute essere che non si parla del Triplete):
“Chi vince lo scudetto? Quello che ho trovato strano è che si parlasse ancora di triplete, ai miei tempi non si parlò mai di Triplete. Quando abbiamo vinto ci siamo accorti che era Triplete. Non era un’ossessione. La sconfitta in Coppa Italia ha creato un dispiacere. L’Inter ha subito una confusione di obiettivi, siamo un po’ stanchi, penso che il Napoli abbia più possibilità, tutto legato a Conte”.
Effettivamente, al momento della stesura di questo post (3 maggio 2025, alle 22:53 dopo la vittoria dell’Inter contro l’Hellas Verona per 1-0, con i nerazzurri che così hanno risposto alla vittoria a Lecce del Napoli di questo pomeriggio) l’Inter si trova a -3 dai partenopei primi in classifica (e con delle gare assolutamente alla portata dinnanzi.
Interessante quindi la risposta di Massimo Moratti in merito alle sensazioni avute il giorno della vittoria del Triplete, con il 2-0 contro il Bayern Monaco in terra spagnola.
Quali sono state le sue sensazioni? Quelle vissute in realtà riteniamo da parecchi altri tifosi dell’Inter, specie a pensare alle immagini da fine ciclo come il saluto notturno tra Mourinho e un piangente Materazzi: una sensazione di sollievo per la sconfitta sventata (sarebbe maggiore stata la sofferenza per una finale persa) ma anche la sensazione che tutto fosse finito in quel momento.
Queste le parole di Moratti in tal senso: “Il giorno del Triplete ero entusiasta, però avevo anche l’impressione che quella sensazione era diversa da quella che ti aspettavi, hai raggiunto un risultato che pensavi fosse più difficile. Appena vinci devi pensare a quello che viene dopo. Raggiungere l’impossibile ti toglie un po’ di felicità“.
Corretto quanto detto dall’ex patron (“Appena vinci devi pensare a quello che viene dopo”) e in tal senso sarebbe stato meglio gestire tutto meglio, magari anche cedendo alcuni di quegli eroi, evidentemente giunti a fine ciclo.
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