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Mark Iuliano e le “ladrate” citate da Moratti: “Eravamo così forti. Ti viene da sorridere”

Ma cosa avrà esattamente da sorridere Mark Iuliano, difensore protagonista del famigerato (e letterale) scontro frontale con il Fenomeno Ronaldo?

Sono passati quasi 30 anni (sì, il tempo vola davvero) ma lo scontro continua. Ricordate lo scontro frontale tra Ronaldo e Mark Iuliano nello Juventus-Inter della stagione 1997/98 che vide i bianconeri poi vincere lo scudetto? Continua a suscitare polemiche, nel paese dove continuiamo d’altra parte a dividerci tra fascisti e antifascisti (senza pensare che siamo in un nuovo millennio).

Tutto ha origine dalle parole di Massimo Moratti, presidente più longevo nella storia dell’Inter e numero uno del club in quella stagione (che vide i nerazzurri vincere la coppa Uefa ma arrivare secondi in campionato).

In occasione del suo ottantesimo genetliaco ha rilasciato una serie di interviste, tra cui una alla Gazzetta dello Sport – nella quale ha dichiarato: “Se sono affezionato anche a squadre nerazzurre che non hanno vinto? Dipende cosa si intende, perché quella del Triplete ha fatto la storia ma sono affezionato anche ai meravigliosi ragazzi del 1998 che non vinsero lo scudetto solo per una ‘ladrata’ della Juve”.

Ebbene, il protagonista dello scontro con Ronaldo, il cosentino ma campano d’adozione Mark Iuliano ha avuto da ridire – ai microfoni di Radio Bianconera: “Mi viene da sorridere. Eravamo così forti dal punto di vista mentale e fisico. Se paragoni la formazione di quell’Inter e di quella Juve ti metti a ridere, se levi Ronaldo che era un fenomeno straordinario. Ti viene da sorridere. Noi juventini le parole siamo abituati a lasciarle perdere, ci interessano i fatti”.

Ricordiamo al buon Iuliano (otto stagioni e mezzo in bianconero ma che di quella grande Juve era il nome forse meno appariscente) le svariate occasioni in cui l’operato degli arbitri è stato rivedibile, con la divertente Ti Amo Campionato di Elio e le storie tese.

Speriamo di avergli strappato un sorriso ulteriore.

E circa il fatto che gli juventini siano abituati ai fatti e non alle parole, ci chiediamo dove sia finito questo stile in questi anni di recriminazioni di vario tipo (anche in merito a Calciopoli che – nonostante le sentenze – rimane un’ossessione bianconera).

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