Cristian Chivu non è l’unico con un passato da calciatore (e da tecnico) nell’Inter che sarà nello staff tecnico 2025/26.
Se n’è scritto / ne abbiamo scritto in tutte le salse: l’addio di Simone Inzaghi poco prima del termine della stagione 2024/25 (ché la stagione sta terminando in questi giorni col Mondiale per club) ha rappresentato / rappresenta un momento cardine della storia recente nerazzurra. S’è chiuso un ciclo (che pensavamo potesse in realtà essere ancora un po’ più ampio) per aprirsene uno nuovo – con Cristian Chivu nuovo allenatore dell’Inter.
Il tecnico rumeno classe 1980 sta vivendo la terza esperienza in nerazzurro: una prima l’ha vissuta da calciatore, quindi da tecnico delle giovanili minori (fino alla Primavera) e infine oggi da allenatore della prima squadra. In tal senso, è bene ricordarlo, è il secondo allenatore rumeno della storia dell’Inter, dopo Mircea Lucescu (che ha guidato l’Inter per quattro mesi nella tutt’altro che indimenticabile stagione 1998/99).
A colpire, andando a vedere i nomi dello staff tecnico che coadiuverà Chivu durante questa (speriamo lunga e fortunata) esperienza, ci sono parecchi volti noti della storia recente nerazzurra.
Ci sono tre elementi che già erano parte dello staff di Simone Inzaghi ma che non hanno seguito il tecnico piacentino in terra araba: il preparatore dei portieri Gianluca Spinelli – a Milano dal 2023 dopo aver lasciato Parigi (ha lavorato per 5 anni al PSG) e dopo un lungo sodalizio con Antonio Conte, iniziato quando il salentino era commissario tecnico della Nazionale – e i collaboratori tecnici Riccardo Ronchini (che aveva già coadiuvato Simone Inzaghi a Roma) e Mario Cecchi (capace di ottenere molti simpatie sul web e cui abbiamo dedicato un post ad hoc).
Sono quindi arrivati con Chivu altri due ex tripletisti come Paolo Orlandoni e Stefano Rapetti. Orlandoni lo ricordano sicuramente in molti, essendo stato un terzo portiere di lunghissimo corso (tra il 2005 e il 2012, con sei presenze e sette gol subiti, mentre meno noto ai più è Stefano Rapetti. Orlandoni (che era frattanto cresciuto nelle giovanili dell’Inter nella fine degli ’80) era già stato preparatore dei portieri della Primavera e torna in nerazzurro per affiancare Spinelli, Stefano Rapetti sarà invece il preparatore atletico, ruolo già ricoperto nell’Inter di Mourinho (con il tecnico portoghese ha poi lavorato anche negli ultimi anni, tra Roma e Turchia).
Non indimenticabile il passato in nerazzurro di un collaboratore tecnico che Chivu porta con sé da Parma (e che in passato aveva collaborato con Stankovic alla Sampdoria, squadra di cui è stato in qualche forma bandiera): farà parte dello staff tecnico Angelo Palombo, tre presenze nell’Inter in una mezza stagione di inizio anni ’10 (tra gennaio e giugno 2012) – in seguito dirà svariate volte che non avrebbe voluto vivere questa esperienza in uno dei club più grandi d’Italia. Che dire, ad ognuno il suo…
Straniero e con un passato da calciatore con la maglia dell’Inter (e con quella della Roma, come Chivu) è anche l’allenatore in seconda, Aleksandar Kolarov.
Calciatore nerazzurro per due stagioni tra il 2020 e il 2022 (per lui appena 15 presenze ma almeno uno scudetto) Kolarov porta con sé carisma ed esperienza internazionale. Per lui, prima di affiancare Chivu, una esperienza di circa sei mesi alla guida della nazionale maschile Under-21 serba.
Così ha spiegato attraverso i canali della Federcalcio dello stato ex jugoslavo la sua scelta di intraprendere questa nuova esperienza: “Ho accettato un’offerta improvvisa, ma per me molto significativa, di diventare il primo assistente allenatore dell’Inter, uno dei club più famosi d’Europa. Non è stata una decisione facile, perché ho iniziato la mia carriera da allenatore con grande dedizione e orgoglio sulla panchina della nazionale giovanile serba. Desidero ringraziare la Federazione calcistica per la fiducia che mi ha dimostrato, e in particolare il Segretario Generale Branko Radujko, che mi ha dato l’opportunità di muovere i primi passi da allenatore. Desidero inoltre esprimere la mia gratitudine a tutti i giocatori della nazionale giovanile: è stato un vero piacere lavorare con voi e credo che abbiate un grande futuro davanti a voi. Me ne vado con grande rispetto e gratitudine, ma anche entusiasta per le nuove sfide che mi attendono”.
Kolarov arriva dopo che svariati altri nomi erano stati suggeriti come possibili vice di Chivu (e anch’essi hanno avuto a che vedere con la storia dell’Inter): s’è parlato dapprima dell’ex vice di Spalletti nel biennio nerazzurro, Giovanni Martusciello. Dopo Spalletti, Martusciello è stato vice di Sarri alla Juve e alla Lazio, prima dell’esperienza in prima alla Salernitana: proprio problemi burocratici con la compagine campana hanno fatto sì che la prima ipotesi sia saltata.
Dopo Martusciello sono circolati i nomi di Luca Gotti (gran signore, che nulla però ha avuto a che fare con l’Inter) e di Walter Samuel ma la prima è rimasta più che altro un’ipotesi e la seconda è saltata perché The Wall ha preferito proseguire la sua esperienza come assistente di Lionel Scaloni.
I no dei papabili vice di Chivu sembrano seguire lo standard di questa estate dei tanti no: no come quelli di Conte e Gasperini alla Juventus, di Ranieri e Pioli alla Nazionale italiana, di Cesc Fabregas all’Inter.
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