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Ganz e quel rimpianto nerazzurro: la traversa ha stoppato la (sua) storia nerazzurra

Maurizio Ganz e le due stagioni e mezzo con la maglia dell’Inter: alcuni bei ricordi e un grande rimpianto.

Lunga intervista di Maurizio Ganz alla Gazzetta dello Sport. Autore di 39 reti in 98 gare in nerazzurro (il nerazzurro dell’Inter, bisogna sottolineare – in precedenza ha giocato con la maglia dell’Atalanta) viene ricordato per lo più per il tradimento che lo ha visto trasferirsi nel gennaio del 1998 al Milan, con cui ha in seguito vinto uno scudetto.

Ma prima del tradimento Ganz era stato il primo “grande” acquisto di Massimo Moratti come presidente dell’Inter, pagato 8 miliardi di lire proprio dall’Atalanta.

Alla prima stagione realizza 13 reti in campionato e i tifosi coniano per lui un soprannome che ricorda ancora con affetto: “Un orgoglio che fatico a descrivere. El segna semper lü: per me, ci pensa? Fu tutto ideato dall’Inter club Rho. Ogni volta i brividi. Credo che quella dimostrazione d’affetto e di stima sia un messaggio bellissimo per tutti i ragazzi: io ero fisicamente piccolino, giocavo in un’epoca piena di grandi campioni, ma mi sono ritagliato il mio spazio. Se ci credi, salta fuori qualcosa di meraviglioso”.

Poi arriva il passaggio al Milan e i bei ricordi se ne vanno a far benedire: “Fu un bel casino. Nell’Inter c’erano Ronaldo, Zamorano, Recoba più Moriero e Djorkaeff. Io preferii andare via. Mi volevano il Milan e il Lecce. Scelsi i rossoneri. Alla terza gara con la nuova maglia c’è il derby di Coppa Italia: vinciamo 5-0. Io gioco titolare e segno il secondo gol. I tifosi del Milan cantano: “risegna semper lü””.

Nonostante ciò, ancora oggi, Ganz ricorda con affetto la parentesi con la maglia dell’Inter (la prima in una big del calcio italiano) e uno dei rimpianti che ha è proprio legato al club nerazzurro: “Il terzo rimpianto è la traversa al 108’ di Inter-Schalke con un bellissimo pallonetto al volo e Lehmann che sta a guardare: perdemmo la finale di Coppa Uefa ai rigori a San Siro”.

Per Ganz sarebbe stato il primo (e unico) trofeo internazionale, nella competizione in cui si laureò comunque capocannoniere, e per l’Inter sarebbe stata la terza Coppa Uefa (che sarebbe poi arrivata la stagione seguente, con il 3-0 contro la Lazio a Parigi).

La traversa in questione, dopo un tocco dolcissimo, la potete vedere intorno al minuto 5 del video seguente.

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