Tanti proclami, tanti calciatori acquistati ma il calciomercato è fermo agli acquisti di giugno. Il punto (onesto) di nerazzurri.news
Facciamo un salto indietro di 365 giorni o giù di lì. Anzi, facciamo un salto indietro di un mese in più. L’Inter campione in carica si appresta ad iniziare la preparazione con due colpi preparati già da tempo, a parametro zero: l’attaccante iraniano Mehdi Taremi e, contrattato già durante il campionato precedente, il centrocampista polacco Piotr Zielisnki.
Sembrano due grandi acquisti, si riveleranno due mezzi flop (in un caso per qualità non adatte al campionato italiano, nell’altro per costanti problemi fisici). Ma non è questa la questione: non tutti i parametri zero riescono cono il buco. La questione è che poi il mercato non portò ulteriori innesti, tranne Josep Martinez e Tomas Palacios – il primo destinato a fare il secondo portiere, il secondo destinato a un prestito al Monza e a essere ad oggi un esubero.
Sappiamo tutti come la stagione è andata a finire: abbiamo sfiorato tutto, fermandoci a un centimetro da ogni trionfo, anche perché qualcosa qui e lì mancava (in difesa, dove troppi sono stati i gol subiti specie in campionato, e in attacco, dove troppi gol sono mancati con riserve del calibro di Correa, Arnautovic e Taremi, tre errori di tre differenti mercati).
Passa un anno e la situazione è praticamente analoga.
L’inizio calciomercato (parliamo addirittura di giugno, quando disputavamo ancora il Mondiale per club) è molto incoraggiante, con l’arrivo di Bonny e il rientro a casa di Pio Esposito (e sì, finalmente l’attacco sembra sistemato) ma poi – è impasse totale.
L’attacco, dicevamo, sembra sistemato ma inizia a circolare con insistenza l’interesse nerazzurro per l’anglonigeriano Ademola Lookman. La telenovela sembra lungi dall’essere terminata, sebbene in un mese la pista si sia raffreddata: l’Inter è arrivata ad offrire 45 milioni tra parte fissa e bonus ma Percassi ha detto no e oggi sono emerse ulteriori ipotesi (come l’interesse dell’Atalanta per Zalewski, acquisto minore dello scorso gennaio – quando avremmo dovuto pensare a qualche innesto più corposo) ma tutto sembra fermo.
S’è parlato poi di acquisti a centrocampo, con l’ipotesi intrigante del centrocampista della Roma e della nazionale francese Koné, ma dopo due giorni è arrivata la chiusura della proprietà.
Sebbene le parole di Gasperini dopo l’ultima amichevole giocata dai giallorossi appaiano come un’ulteriore apertura (“Koné è indubbiamente un giocatore molto forte e sarebbe una perdita. Dobbiamo vedere quello che si può fare da qui alla fine del mercato”) sembra che il club voglia cedere il suo uomo all’estero, un po’ come Lookman.
Tante parole, tante voci, per poi dover ripiegare su chissà chi, per altro andando a intervenire su reparti dove – lo scrivente per lo meno – ritiene non vi sia necessità.
Utile, se non necessario, sarebbe (stato) l’intervento in difesa – ma i due nomi più appetibili De Winter e, soprattutto, Leoni sono andati altrove e pure Solet non sarebbe male ma la formula (prestito con diritto) non convince noi che delle meccaniche di mercato sappiamo ben poco, figurarsi la dirigenza dell’Udinese.
A completare il quadro, le cessioni – quelle concluse, quelle bloccate.
Sebastiano Esposito poteva andare al Parma per 5 milioni più il 50% sulla rivendita, ma è andato al Cagliari per 4 milioni più il 40%. Asllani ha rifiutato il Betis che offriva denaro frusciante perché vorrebbe rimanere in Italia. Taremi e Zielinski sembrano avere tanti pretendenti immaginari.
Non è scritto da nessuna parte che bisogna essere sempre protagonisti del mercato e non tutte le trattative alla fine terminano bene (come non ricordare il caso Bremer, in tempi recenti?) ma sarebbe meglio lavorare di più nel silenzio ed eventualmente intervenire pubblicamente per smentire quelle che sono solo ipotesi.
Il problema (come nella vita) sono sempre le aspettative: non è necessario aspettarsi i Koné e i Lookman, ma gli endorsement pubblici non fanno benissimo (si vedano le parole di Ausilio di circa un mese fa: “Su Lookman abbiamo manifestato le nostre intenzioni all’Atalanta, speriamo che la nostra offerta possa essere presa in considerazione. Ademola ha aperto”) anche perché il mercato potrebbe anche andare bene così – ma non aspettandosi sempre la ciliegina sulla torta.
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