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La maglia numero 25 nella storia dell’Inter prima di Manuel Akanji, nella speranza che sia un muro

Dierredivi

Set 3, 2025

Qual è la storia della maglia numero 25 all’Inter? Andiamo a vedere chi l’ha indossata nel corso degli anni (spoiler: tanti difensori).

Rinforzo dell’ultima ora del calciomercato nerazzurro, Manuel Akanji va a rinforzare il reparto difensivo nerazzurro, prendendo (almeno sul piano numerico) il posto di Benjamin Pavard, trasferitosi all’Olympique Marsiglia.

Il difensore svizzero (di padre nigeriano e madre svizzera) sbarca a Milano dopo tre stagioni al Manchester City durante le quali ha vinto il vincibile (ivi compresa quella Champions League alzata in faccia ai nostri, nella stagione 2022/23) e la nostra speranza è che possa bissare in nerazzurro quei risultati. Anzi, considerando il numero di maglia che va a indossare (25) la speranza è che possa replicare quanto fatto in passato da altri grandi difensori con lo stesso numero sulle spalle. Da sottolineare come Akanji abbia scelto di indossare lo stesso numero vestito a Manchester, dopo aver giocato con la 16 negli anni di Dortmund.

Ma veniamo a noi e andiamo a parlare della storia della maglia numero 25 dell’Inter.

La storia della maglia numero 25 all’Inter: chi l’ha indossata prima di Akanji?

Il primo giocatore ad avere indossato la maglia numero 25 in nerazzurro è stato il difensore palermitano Massimo Tarantino nella stagione 1996/97. Oggi è direttore del settore giovanile dell’Inter e di lui abbiamo già parlato in abbondanza in altra occasione (nell’articolo Massimo Tarantino eroe per caso | Ma quanto ha giocato all’Inter?) quindi passiamo oltre.

Dopo Tarantino, la 25 viene attribuita a Davide Torretta (cui viene attribuita anche la 24, sebbene non abbia mai giocato una gara ufficiale con la prima squadra nerazzurra) prima di passare sulle spalle di Mauro Milanese: il riccioluto difensore triestino ha giocato in nerazzurro una stagione e mezzo, giocando in totale 24 gare ufficiali con la maglia dell’Inter, realizzando frattanto una rete.

Dopo Rivas, due meteore (una scommettiamo che nemmeno ve la ricordate): Vampeta e Jonatan Binotto.

Il brasiliano (di cui scrivemmo in abbondanza in un apposito articolo: Che fine ha fatto Vampeta? Bidone, icona gay, campione del mondo e pedina di scambio (con Dalmat e Adriano) è l’emblema del bidone, rifilato a suo tempo dal Corinthians (per la modica cifra di 30 miliardi di lire), ma che portò come pedina di scambio in seguito Dalmat e Adriano; l’italiano giunse invece in uno scambio alla pari con Fabio Macellari ma a causa di un grave infortunio durante la preparazione estiva non scese mai in campo con la maglia del club.

Leggermente maggiore fortuna ebbe il trattorino Matias Almeyda, sebbene in annate non fortunatissime: per l’argentino 47 gare e una rete, prima di lasciare Milano alla volta di Brescia (dove giocherà solo 5 gare).

Dopo Almeyda, nella stagione 2003/04, il primo di tre difensori centrali: il paraguaiano Carlos Gamarra (la speranza è che Akanji segua le orme del secondo dei tre, non di Gamarra) che in nerazzurro giocherà 44 gare (con due maglie diverse, la 24 e la 25).

Dopo Gamarra una breve parentesi di Stankovic (prima della 5 e dopo la 11 – per il serbo che ha scritto pezzi di storia nerazzurra ben tre numeri di maglie in nove stagioni e mezzo) ed eccoci ad uno dei più forti difensori centrali della storia recente della Beneamata: parliamo di Walter Samuel, aka The Wall. Per Samuel 9 stagioni in nerazzurro (tra il 2005 e il 2014) con 236 presenze, 17 reti e 14 titoli – e un posto fisso nel cuore dei tifosi del club.

Dopo Samuel altri due difensori: una meteora e un forte centrale sudamericano giunto in un momento non facile per il club (e a fine carriera).

La meteora è Ibrahima Mbaye, senegalese classe ’94, cresciuto nella scuola calcio fondata da Mourinho e capace di giocare 7 gare complessive in mezza stagione nella 2014/15; il grande (giunto a fine carriera) è João Miranda, 121 gare e 1 gol tra il 2015 e il 2019 dopo essere giunto a parametro zero dall’Atletico Madrid (giocherà l’ultima stagione con la 23 sulle spalle, dopo averla ereditata da Eder e prima di darla a Barella).


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