Mai amici, Toldo e Buffon hanno vissuto due importantissime carriere che in più occasioni si sono intrecciate: il bivio fondamentale nel 2001.
Corre l’estate 2001 l’Inter è reduce da una delle peggiori stagioni morattiane, colma di umiliazioni di vario tipo, iniziata con Lippi alla panchina e terminata con il non migliore Tardelli (capace di perdere 6-0 nel derby di campionato contro il Milan ma anche di farsi eliminare dalla coppa Italia perdendo 6-1 contro il Parma – senza dimenticare il 2-0 casalingo contro l’Alaves negli ottavi di Coppa UEFA per dire addio alla competizione continentale).
Dal canto suo, la Juventus non può dirsi estremamente più soddisfatta: non ci saranno umiliazioni indimenticabili, ma il secondo posto consecutivo dopo la beffa di Perugia porta la dirigenza bianconera a far fuori Carlo Ancelotti.
È tempo quindi di rifondazioni, per l’Inter l’ennesima, per la Juventus si tratta più che altro di tornare alle origini: il club bianconero si affida così proprio a quel Lippi che s’era fatto esonerare a Milano all’inizio della stagione precedente, mentre l’Inter si affida a un perdente di successo come Hector Raul Cuper, allenatore con all’attivo tre finali europee perse (una di Coppa delle Coppe alla guida del Maiorca e due di Champions League alla guida del Valencia).
E così, oltre che con un uomo nuovo alla guida, la rifondazione passa per un nuovo guardiano tra i pali. L’Inter cede il suo primo portiere straniero della storia, Sebastien Frey, e la Juventus il poco convincente Edwin van der Sar, ricordato ovunque (tranne che in Italia) come un portiere di caratura internazionale.
Ed è qui che le carriere dei due protagonisti di questa storia si intrecciano: parliamo di Gianluigi Buffon e Francesco Toldo, rispettivamente primo e secondo portiere della Nazionale per diversi anni e, in quell’estate del 2001, portieri di Parma e Fiorentina.
Buffon è probabilmente il miglior portiere in Italia e su di lui c’è l’interesse di tutte le grandi ma è la Juventus a puntarlo con forza maggiore, considerando il portiere del Parma l’uomo giusto per sostituire il portiere olandese che, pur essendo stato il numero uno meno battuto della serie A precedente, non gode di particolari simpatie tant’è che la Gazzetta scrive in merito ad un possibile scambio Buffon – VDS (con conguaglio a favore dei ducali): “pare che il discorso sia stato avviato, ai tempi, ma che i dirigenti parmigiani abbiano avuto un convulso di risate, solo all’idea”.
Nonostante il forte interesse bianconero l’operazione rimane a lungo arenata: a bloccarla proprio Francesco Toldo che, per la Gazzetta, bloccherebbe il suo trasferimento in Emilia (è lui il portiere destinato a vestire il gialloblu al posto di Buffon) perché vorrebbe lui vestire il bianconero.
In realtà su Toldo ci sarebbe il Barcellona, ma la trattativa con i catalani va per le lunghe e così Toldo decide di fare chiarezza sulla sua posizione con un comunicato stampa:
“In tutta onestà sono profondamente dispiaciuto per quello che sta accadendo alla Fiorentina e ai tifosi viola. Ai quali sono legato da un profondo vincolo d’ affetto. Avevo accettato senza problemi il trasferimento al Barcellona perché poteva significare una svolta importante per la mia carriera. La mia cessione era stata ufficializzata. Ora scopro di essere stato venduto due volte, per altro senza che ne sapessi nulla. Non voglio essere scambiato per la persona che sta creando problemi alla Fiorentina. E spero che il mio rifiuto ad accettare il Parma non venga strumentalizzato. Perché né Toldo, né Rui Costa sono la panacea dei mali della società viola (con importanti problemi finanziari, ndr). Ringrazio la famiglia Tanzi e il Parma per la disponibilità nei miei confronti. Ma per la mia vita e la mia carriera ho deciso di intraprendere altre strade”.
Avrà quindi ragione il suo procuratore, Andrea D’Amico, che liquiderà la situazione con una battuta: “Per leggere nel futuro di Toldo bisogna rifarsi alla teoria dei vasi comunicanti”.
Buffon andrà alla Juve (in combo con Lilian Thuram: che combo!) perché l’Inter prenderà Toldo cedendo al Parma Frey (che dal canto suo avrebbe voluto giocarsi ancora le sue carte, ma tant’è).
Toldo e Buffon avranno quindi due carriere speculari, a partire da quella stagione 2001/02.
L’Inter (e fa male ancora) perde lo scudetto del famigerato 5 maggio e a vincerlo è la Juventus di Gianluigi Buffon.
Buffon vincerà in carriera complessivamente dieci scudetti e nel 2006 (l’anno di Calciopoli, quando retrocederà in serie B) diventerà anche campione del Mondo, riuscendo a vincere con la Nazionale quel titolo sfuggito a Francesco Toldo nell’Europeo del 2000.
Anche in questo caso le carriere sono intrecciate, di fatto e dal fato: nel 2000 – quando è il numero uno della Nazionale per l’infortunio di Buffon – Toldo è insuperabile (letteralmente insuperabile) nella eroica semifinale contro l’Olanda di Van der Sar, parando tutto il parabile e molteplici rigori, ma perderà poi la finale contro la Francia venendo punito (lui e l’Italia intera) da Trezeguet, autore del golden gol per i transalpini.
Nella finale del 2006 contro la Francia Buffon non parerà nemmeno un rigore ma diventerà campione del mondo grazie all’unico errore dal dischetto dei transalpini, commesso proprio da David Trezeguet.
Seppur da dodicesimo (lo diventerà proprio dal 2006 in poi, con l’arrivo in nerazzurro di Julio Cesar) Toldo vincerà quindi 5 scudetti ma riuscirà anche a conquistare la grande ossessione di Gianluigi Buffon: quella Champions League che il portiere carrarese arriverà ad un passo dal vincere in tre occasioni (tre finali perse in bianconero, una dal dischetto contro il Milan) e per la quale decise anche di “tradire” la Juve vestendo una stagione la maglia del PSG.
Quella di Toldo e Buffon può ricordare in qualche forma la storia di altri due grandi rivali del passato, Zenga e Tacconi – rivali in Nazionale, rivali con le maglie di Inter e Juventus, uniti da tanti piccoli pezzi di storia (basti pensare al comune periodo di apprendistato con la maglia della Sambenedettese – su questi pezzi di storia ci torneremo, magari).
Tra Toldo e Buffon e Zenga e Tacconi, però, c’è una grande differenza. Zenga e Tacconi hanno rappresentato davvero interismo e juventinità pur essendo “nemici mai”, ma di Toldo e Buffon non si può dire lo stesso.
È stato proprio il portiere veneto a dichiararlo, in un’intervista rilasciata al Corriere del Veneto nel 2021: “In nazionale esisteva una fortissima rivalità, ma ci siamo sempre rispettati. Non c’era un’amicizia profonda, non si rideva o si scherzava. Finito l’allenamento ognuno andava in camera sua”.
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