Gabriel Brazao, promessa del calcio brasiliano tra i pali, sembra destinato a un futuro raggiante in Europa: sarà un grande rimpianto?
Chissà se il nome vi dice qualcosa. Gabriel Brazao.
Giunge in Italia nel gennaio del 2019 in Italia, acquistato dal Parma, e l’Inter lo paga 6,30 milioni l’estate seguente – facendo fare una bella plusvalenza ai ducali (4,30 milioni di euro in sei mesi – e c’è chi ha avuto da ridire per Zalewski). È un portiere brasiliano classe 2000 e i tifosi non possono non pensare subito al portiere del triplete, Julio Cesar.
La sua parabola però è tutt’altro che fortunata: complice un grave infortunio (rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro nell’agosto 2021) non riesce a trovare spazio nelle diverse squadre cui viene prestato. Non gioca (o gioca poco) all’Albacete, al Real Oviedo, al Cruzeiro, alla SPAL, alla Ternana. Finché nel 2024 l’Inter non decide di disfarsene, gratuitamente.
Lo prende il Santos, retrocesso nel campionato cadetto brasiliano, quando il suo valore di mercato è di appena 300mila euro. Ebbene, basta un po’ di fiducia e Brazao – che aiuta i suoi a tornare nella massima categoria – ha una crescita impressionante: al momento il suo valore di mercato è di 8 milioni di euro e Sky Sport DE lo ha accostato al Bayern Monaco, dopo che in precedenza era stato accostato al Chelsea (che ancora è alla ricerca di un portiere da quando non è giunto Maignan).
Julio Cesar – il nostro Julione – interpellato da Sky/TZ ha fortemente consigliato Brazao al Bayern Monaco affinché raccolga l’eredità di Manuel Neuer:
“Neuer è un idolo del Bayern, ma ha quasi 40 anni e il club deve pensare al futuro. Abbiamo un portiere meraviglioso in Brasile: Gabriel Brazao. È un portiere meraviglioso, mi piace molto. È uno dei migliori portiere del mondo“.
L’unica cosa che ci può far piangere con un occhio è che i suoi numeri non sono indimenticabili (77 reti subite in 48 gare in due stagioni) – ma forse è il modo di convincerci che l’uva è acerba
O forse vogliamo convincerci che alla fine è andata meglio così, perché in fondo i media e gli addetti ai lavori non vedono l’ora di rinfacciarci qualche cessione avventata, come nel caso di Facundo Colidio, che Trezeguet solo un anno fa aveva suggerito a Giuntoli come vice Vlahovic per la squadra allenata da Thiago Motta (sappiamo in realtà poi com’è andata tra la Juve e l’allenatore, e il direttore sportivo, e il centravanti serbo): “Se Giuntoli mi chiedesse un consiglio per un vice Vlahovic? Prenderei un giovane. A me piace Colidio, il 2000 del River Plate, ex Inter: ha il passaporto italiano e gli argentini in Serie A si ambientano subito”.
Ci fidiamo maggiormente di Julio Cesar che di Trezeguet, ma tant’è.
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