Footy Headlines è un sito settoriale dedicato alle casacche calcistiche e alle scarpe usata per il giuoco del pallone.
Attravverso Footy Headlines non è raro scoprire in anteprima quelle che saranno le casacche delle società calcistiche nelle stagioni a venire e così è emersa quella che sarà probabilmente la terza maglia dell’Inter nella stagione 2023/24 (bisogna comunque sottolineare come ci sia stato un “leak” analogo la scorsa stagione).
Come oltre un ventennio fa, l’Inter potrebebe vestire d’arancione (all’Olanda, per intenderci) nel caso andasse ad indossare la terza maglia.
Si tratta, per l’appunto, non di una novità assoluta: la Nike produsse per il club nerazzurro maglie arancioni anche nella stagione 2000/01.
Ma come andò quella stagione, che vide avvicendarsi in panchina due simboli della Juventus come Marcello Lippi (già alla guida dei nerazzurri nella tutt’altro che esaltante stagione 1999/00) e Marco Tardelli?
Riassiumiamo la stagione in tre date.
È il 23 agosto del 2000, l’Inter gioca a Milano la gara di ritorno del terzo turno preliminare di Champions League contro gli svedesi dell’Helsingborg, squadra sin lì sconosciuta (e destinata a tornare presto nell’anonimato): in 90′ i nerazzurri guidati da Lippi prendono un po’ di legni, non riescono a ribaltare la sconfitta dell’andata (per 1-0) e Recoba sotto finale sbaglia anche un calcio di rigore. Niente Champions League, ancora una volta, ed una umiliazione destinata a rimanere nella storia.
Il 29 novembre del 2000, poi, al Tardini di Parma nell’andata dei quarti di finale di Coppa Italia, l’Inter (in arancione e guidata stavolta dal subentrato Tardelli) prende sei reti dai ducali, in una umiliante sconfitta che sancirà la virtuale eliminazione del club nerazzurro anche dalla seconda competizione cui quell’anno partecipava.
Ma se sei reti in Coppa Italia sono volendo non drammatiche, quanto accade l’11 maggio del 2001 è destinato a rimanere nella storia per sempre: sono di nuovo sei reti subite, ma stavolta nel derby contro il Milan. Comandini è autore di una doppietta (Comandini, chi avrebbe più sentito parlare di Gianni Comandini) e per il Milan è la vittoria con maggiore scarto nella storia (quella dell’Inter, per intenderci, è 5-0 ed è avvenuta il 6 maggio del 1910).
Avremmo frattanto potuto citare la sconfitta contro la Reggina alla prima di campionato con lo sfogo di Lippi poi esonerato, l’eliminazione in Coppa Uefa agli ottavi contro l’Alaves, la sconfitta (in quel caso forse sfortunata) contro la Lazio in Supercoppa italiana, ma non lo faremo.
Emerge già il fallimento di quella stagione (la squadra finirà quinta in campionato, con la vittoria di pirro di arrivare davanti al Milan).
E la speranza è che, qualora venga confermato l’uso della maglia arancione, la stagione 2023/24 serva a riscattare quell’anno quantomeno sfortunato.
E che non si vedano grandi talenti del calcio italiano vestire quella maglia per poi diventare simboli altrove (e non semplicemente altrove, ma al Milan e alla Juve), come nel caso di Andrea Pirlo – calciatore la cui foto con la maglia arancione dell’Inter circola ancora con insistenza ed è quasi il simbolo dell’uso di quella maglia.