Chi ha vestito la maglia numero 8 nella storia dell’Inter (a partire dalla stagione 95/96)? Andiamo a scoprirlo assieme.
Dopo due stagioni in cui ci saremmo aspettati molto di più – lo scrivente avrebbe puntato alle 15-18 reti a stagione, quando poi non sono arrivate nemmeno complessivamente – Marko Arnautovic ha lasciato l’Inter a fine contratto, lasciando la maglia numero 8 con cui ha vissuto questa sua seconda parentesi nerazzurra, condita dallo scudetto della seconda stella.
Ma la maglia 8 è una maglia storicamente appetitosa (è pur sempre una delle prime 11 e a calcio si gioca in 11 tranne nel caso dei team più fortunati che possono avvalersi di una tifoseria 12esimo uomo in campo o di un arbitro accondiscendente) e così è stata presa subito da un nuovo acquisto, il bosniaco-croato Petar Sučić, classe 2003 proveniente dalla Dinamo Zagabria.
Centrocampista centrale (da capire se più mezzala o più regista) Sučić – che spera di proseguire sulla scorta del connazionale Brozovic, colonna del centrocampo nerazzurro per lungo tempo – prende quello che è storicamente un numero destinato a un centrocampista.
La storia della maglia numero 8 dell’Inter
Il primo ad aver assegnata la maglia numero 8 dall’avvento dei numeri fissi sulle spalle dei calciatori nerazzurri è stato infatti un centrocampista, e che centrocampista. Parliamo di Paul Emerson Ince, due stagioni all’Inter con tanto di fascia di capitano assegnata in qualche occasione per il grande carisma.
Passò uno dei momenti migliori della sua vita calcistica a Milano ma la famiglia non la viveva così bene e così lasciò già al termine della stagione 1996/97, per poi ricordare qualche anno dopo alla Gazzetta dello Sport:
“Non me ne sarei mai andato, l’ho fatto solo per ragioni familiari. E ancora oggi me ne dispiaccio. Ricordo il gol in rovesciata a Cagliari, il cuore d’oro di Moratti che mi avrebbe tenuto a qualunque costo e il rapporto con i compagni: Paganin quasi un fratello, poi Winter e ovviamente Zanetti. Siamo arrivati insieme e lui è ancora lì! Ma a mancarmi è soprattutto il sentimento con i tifosi: dopo un derby vinto andavo in giro per la città e mi sentivo un re!”.
Ince lasciò quindi la maglia a un altro centrocampista – Aron Winter, olandese (d’origini surinamesi) proveniente dalla Lazio. Per lui tre stagioni, con 119 presenze e 3 gol (e la prima stagione con la 14 sulle spalle).
Due stagioni, curioso destino, anche per i due successori con la 8 sulle spalle, entrambi centrocampisti stranieri – sebbene provenienti da altre parti del mondo: dapprima l’ex jugoslavo Vladimir Jugovic e poi lo spagnolo Javier Farinos vestiranno la 8.
Entrambi voluti dagli allenatori del momento (rispettivamente Lippi e Cuper) lasceranno il nerazzurro senza troppi segni. Nel primo caso, Jugovic vive in nerazzurro probabilmente le sue stagioni peggiori in Italia (ma in quell’Inter sarebbe stato difficile fare diversamente) mentre Farinos lascia almeno un indelebile ricordo – chiudendo in porta una epica sfida contro il Valencia nei quarti di finale di Coppa Uefa.
Se vi sono sembrate brevi le parentesi dei centrocampisti elencati sin qui, probabilmente avrete dimenticato i seguenti tre: hanno indossato la 8 nerazzurra in sequenza Sabri Lamouchi, Edgar Davids e David Pizarro. Se nel caso del francese Lamouchi le aspettative potevano essere non altissime, deludenti furono l’olandese e il cileno, autori di splendide stagioni prima di vestire la (spesso pesante, bisogna ammetterlo) maglia dell’Inter.
Dopo Pizarro, è il tempo del primo non centrocampista a vestire la 8. L’uomo capace di vincere tutti gli scudetti, Zlatan Ibrahimovic, arriva dalla Torino bianconera caduta in rovina causa Calciopoli e realizza 66 reti in 117 partite, prima di andarsene a Barcellona in una delle migliori operazioni di mercato che lo scrivente ricordi.
Al suo posto la maglia andrà sulle spalle di uno che al Barcellona aveva giocato in passato e che alla Juve andrà in futuro (molto dopo, nelle vesti di allenatore in una esperienza non esaltante): Thiago Motta indossa la 8 tra l’anno del triplete e la stagione 2011/12, quando se ne andrà a metà stagione a Parigi.
Sempre dal Genoa arriva l’erede dopo Motta della 8. Non è brasiliano ma argentino e come i “vic” – Ibra e Arna – è un attaccante: Rodrigo Palacio – 169 presenze e 58 gol e la sfortuna di far parte di una delle peggiori Inter della storia – è il numero 8 di più lungo corso, indossando la maglia per 5 stagioni prima di lasciare Milano alla volta di Bologna.
Dopo el trenza due calciatori con un grande talento ma poca fortuna in carriera (causa infortuni, anche) vestono la 8: sono Stevan Jovetic e Rafinha, che si alternano in nerazzurro nella stagione 2017/18 (Rafinha lascerà un ottimo ricordo ma hai tempi non avevamo una lira e non fu riscattato).
Stagione 2018/19. Chi prende la maglia numero 8? La prende Vecino. Dopo due fantastisti (uno un po’ più centrocampista uno un po’ più attaccante) è un centrocampista a riprendere la maglia, con la sua garra charrua. Di lui ricorderemo due reti decisive (una in Champions e una, soprattutto quella, per accedere alla Champions) e tanto basta.
Finiamo quindi la carrellata, prima di Arnautovic di cui abbiamo già accennato, con il più atipico numero 8 – che la 8 l’ha vestita nella stagione 2022/23: l’esterno Robin Gosens, gran bel personaggio (con tanto di laurea) ma sfortunato nella sua esperienza, spesso frenato dagli infortuni.
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