Mirko Taccola ricorda il suo trasferimento all’Inter, che riempì di gioia il padre – vero cuore nerazzurro.
È l’ottobre del 1992, quando i mercati duravano una vita (altro che oggi). L’Inter acquista un giovane difensore italiano, considerato tra i più promettenti sul mercato: parliamo di Mirko Taccola, acquistato per cinque miliardi di lire dal Pisa.
Il ragazzo giocherà 6 partite in nerazzurro (il nerazzurro di Milano), esordendo contro il Milan nel derby d’andata e non facendo benissimo (ma d’altra parte a poco più di 22 anni è difficile indossare quella maglia).
Lascerà quindi Milano già nel 1993, per poi giocare in mezza Italia (ivi compreso Napoli) ma il ricordo dell’approdo all’Inter rimane indelebile nella mente dell’ex difensore toscano, oggi tecnico dello Scandacci.
Ospite del podcast Non è più Domenica, ha ricordato così quel passaggio da Pisa a Milano:
“Sinceramente all’epoca ero uno dei giovani più interessanti del momento e c’erano molte squadre sinceramente che mi seguivano. Quando uscì il nome dell’Inter, c’è stato poco da pensare. Avevo mio padre che non era tifoso, era ammalato. Quindi quel giorno lì me lo ricordo con grande piacere perché vidi proprio negli occhi di mio padre una felicità e un orgoglio fuori da ogni misura. Quella firma lì mi porta a quel ricordo di mio padre”.
Quindi, sull’esordio e sui derby disputati quell’anno: “L’esordio fu nel derby. Giocammo quattro derby quell’anno lì, due di coppa e due di campionato. Fui protagonista nel derby di ritorno in senso negativo sul gol che portò al pareggio del Milan di Gullit. Quando arrivi lì ti rendi conto veramente che il calcio che hai visto prima non c’ha niente a che vedere, lì è una dimensione diversa. Venivo da un paesino piccolo che si chiama Calci nella provincia di Pisa e mi ritrovai a Milano catapultato in una realtà al di sopra dei miei pensieri. Forse non ero ancora pronto per una cosa del genere, però era giusto provarci perché quando hai queste opportunità non puoi certamente dire di no. Mi ricordo che mi seguivano la Sampdoria, la Roma, il Torino, c’avevo tante squadre che mi stavano dietro, però parlando a casa con mio padre, quando gli parlai dell’Inter, sicuramente lui condizionò questa scelta. Era una scelta abbastanza semplice da prendere”.
In quella stagione Taccola incontrò / si incrociò con due giocatori che sono entrati nella storia dell’Inter sebbene non in maniera positiva, il futuro pallone d’oro Mathias Sammer e l’ex scarpa d’oro Darko Pancev. Se del primo ha pochi ricordi perché i due arrivarono appena ad incrociarsi, di Darko Pancev ha avuto parole estremamente positive – seppur solo sul piano umano: il macedone dev’essere stato proprio un sagoma.
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