Il 5 maggio scorso, colpevolmente, non abbiamo scritto della storia della maglia numero 5 come d’altra parte non abbiamo scritto della maglia numero 4 lo scorso 4 aprile (avremmo dovuto scriver edel solo Javier Zanetti, lo sappiamo tutti).
Torneremo sulla storia di queste due maglie magari nel 2022, ma intanto quest’oggi (6 giugno, 06/06) ricapitoliamo la storia della maglia numero 6, indossata da diversi fuoriclasse ma anche da alcune meteore, prima di giungere sulle spalle di Stefan de Vrij (numero 6 a partire dalla stagione 18/19, anno in cui giunse a paramtro zero dalla Lazo).
Ma andiamo con ordine e partiamo dalla stagione 1995/96: fu Roberto Carlos il primo ad indossare la maglia numero 6.
Parliamo di un fuoriclasse assoluto, giunto in Europa grazie all’Inter e andatosene a causa di Roy Hodgson: scriverà la storia del Real Madrid e sarà il più grande rimpianto tra i giocatori di fascia che troppo presto hanno lasciato la Milano nerazzurra (un po’ come Joao Cancelo, ma soprattutto come – temiamo – Hakimi).
Più che un terzino sinistro, un esterno di sinistra, Roberto Carlos era un giocatore totale.
E lo sappiamo bene noi che lo schierammo centravanti nei giochi di calcio, in quello che ha rappresntato un piccolo trucco legale del videogioco.
Dopo Roberto Carlos, un altro fuoriclasse indimenticato come Youri Djorkaeff: francoarmeno, fu il primo grandissimo acquisto di Massimo Moratti e ci regalò tante emozioni, tra cui un gol contro la Roma che rappresenta una vera e propria perla rara del gioco del pallone.
Dopo Djorkaeff, diversi giocatori con problemi fisici e altri tre brasiliani (oltre a due portoghesi), per un numero di maglia che fino a de Vrij non ha trovato troppa pace (fatta eccezione per la parentesi tra il 2009/10 e il 2011/12).
La numero 6 è stata indossata in ordine da:
Paulo Sousa, centrocampista portoghese che con la casacca dell’Inter ha giocato una sola (dimenticabile) stagione con Marcello Lippi in panchina.
Michele Serena (99/00 – 00/01) e Cristiano Zanetti (01/02 – 05/06) a lungo colpiti da problemi fisici di diversa naturale.
Quindi due brasiliani, Maxwell e Lucio, prima di quattro giocatori che non saranno capaci di lasciare il segno in nerazzurro, seppur per problemi diversi: Matias Silvestre (in estrema difficoltà in una piazza importante come quella meneghina), Dodò (problemi fisici a gogo), Marco Andreolli (giunto come rincalzo con il vantaggio di essere cresciuto nelle giovanili nerazzurre) e infine Joao Mario, che ancora stiamo lottando per sbolognare.