Appena sbarcato a Milano, ha ricevuto un endorsement assolutamente importante.
Quello del rientrante Romelu Lukaku che ha di lui detto:
“Sembra un ventisettenne ma ha solo vent’anni. Ecco perché mi piace la sua mentalità. Ci sorprenderà”.
Parliamo di Kristjan Asllani, centrocampista albanese classe 2000 cresciuto nell’Empoli e giunto per ricoprire il ruolo di vice-Brozovic.
Kristjan, su cui c’è grande aspettativa dopo un’ottima mezza stagione nella passata, indosserà la maglia numero 14 lasciata lbera da Ivan Perisc.
Ma chi ha indossato in precedenza la maglia numero 14?
Andiamo a fare un tuffo nella storia, tra campioni e meteore.
Il primo ad aver vestio la maglia numero 14 nella stagione 1995/96 è stato Alessandro Bianchi, da non confondere con il ministro dei trasporti del secondo governo Prodi.
Esterno destro di centrocampo, Alessandro Bianchi vanta 178 gare in nerazzurro, condite da 9 reti.
Per lui diversi infortuni alla fine della sua esperienza nerazzurra (terminata proprio nella staigone 1995/96) ma anche uno scudetto, una Supercoppa itlaiana e due Coppa UEFA.
Nella stagione seguente, è un altro centrocampista ad indossare la 14 (sebbene per una sola stagione, in seguito per lui la 8): parliamo di Aaron Winter, olandese giunto dalla Lazio.
In seguito, una lunghissima lista di centrocampisti.
Anzi, possiamo dire che la 14 è sempre stata vestia da centrocampisti tranne per metà stagione 2015/16 e per le stagioni 2013/14 e 2014/15.
Nel primo caso, a vestire la 14 è stata la meteora Martin Montoya (lo ricordate? Per lui – terzino destro – 4 gare complessive dopo essere giunto dal Barcellona); nel secondo caso il difensore Hugo Campagnaro.
Prima e dopo, questi sono stati i “padroni” della casacca numero 14 (a partire dalla stagione 1997/98, quando Winter aveva acquisito la 8):
Diego Pablo Simeone, Ousmane Dabo, Clarence Seedorf, Luigi Di Biagio, Javier Farinos, Juan Sebastian Veron, Patrick Vieira, Houssine Kharja, Fredy Guarin e Radja Nainggolan (oltre al già citato Ivan Perisic).
La speranza è che Asllani possa ripercorrere le orme soprattutto dei due argentini, coriacei e rimaste nell’immaginario come simboli di interismo, e che possa avere una sperienza ancora più lunga in nerazzurro.
D’altra parte è appena un classe 2000.