E’ morto stanotte – a 90 anni – ad Arluno in provincia di Milano Sergio Brighenti, ex attaccante con oltre 150 reti tra serie A e serie B ed autore di due significative reti all’Inghilterra con la casacca della Nazionale, tra cui il primo degli azzurri a Wembley (nel maggio del 1959 contro i Tre Leoni di Charlton).
Importante frattanto il legame con l’Italia all’inizio degli anni ’90 quando, in panchina, fu vice di Azeglio Vicini durante il mondiale di calcio di Italia 90 e l’Europeo 88.
A lungo volto TV (fu co-conduttore di ‘A tutta B’, programma d’approfondimento della Rai dedicato al campionato cadetto), Sergio Brighenti è stato capocannoniere della serie A nella stagione 1960/61, quando indossava la maglia della Sampdoria.
Ma il momento forse più alto – per i risultati del club – lo ha vissuto circa un decennio prima il titolo di capocannoniere: con la casacca dell’Inter vincerà due scudetti consecutivi ed in tre stagioni realizzerà 20 reti (in 40 gare).
E’ l’Inter a portarlo in serie A dalla sua Modena (dov’era nato il 23 settembre del 1932), è l’Inter a fargli vincere gli unici due titoli di club nel palmares (trovando in realtà non troppo spazio, chiuso da attaccanti del calibro di Benito Lorenzi, István Nyers, Lennart Skoglund e Gino Armano) ed è l’Inter la compagine a cui realizzerà uno storico poker in un 4-2 con cui la Sampdoria battè i nerazzurri appena allenati da Helenio Herrera.
Per ricordarlo, di seguito, una sua doppietta in un gustoso 6-0 realizzato contro la Juventus nella stagione 53/54.