Correva il glorioso 1997.
Anno glorioso tra gli anni gloriosi del calcio italiano, quando si guardava dall’alto in basso tutte le squadre d’Europa.
E così Massimo Moratti si permetteva di strappare al Barcellona (che d’altra parte non era ancora il Barcellona che sarebbe poi diventato) Luis Nazario da Lima, il Fenomeno, Ronaldo.
Sono anni gloriosi anche per un trio comico, quello composto da Aldo, Giovanni e Giacomo. Anni in cui raggiungono il top della fama, tant’è che il 1997 è anche l’anno dell’uscita del primo film dei tre – il famosissimo Tre uomini e una gamba con tanto di citazione di Ronaldo (quando Aldo indossa la maglia di Sforza, durante la permanenza in Ospedale, ché “quella di Ronaldo era finita”).
Caso vuole che uno dei personaggi interpretati dal Baglio si chiama Rolando e durante una puntata di Mai Dire Gol viene allestito un indimenticabile sketch in cui l’Aldo – Rolando viene presentato alla stampa come nuovo giocatore dell’Inter, al posto del quasi omonimo brasiliano: la 10 per lui, con tanto di cambio di colori sociali ad hoc per il Rolando amante delle mimetiche.
Coinvolti nello sketch Mazzola, Moratti, Ganz, Branca, Bergomi ed Hodgson (che poi, l’anno in cui giungerà Ronaldo, verrà sostituito da Gigi Simoni).
Facciamo un salto in avanti di 16 anni e il caso vuole che un vero Rolando giunga a vestire la maglia nerazzurra. È il difensore Rolando Jorge Pires de Fonseca, capoverdiano naturalizzato portoghese. È la prima stgione con Walter Mazzarri in panchina e come il tecnico toscano, anche Rolando arriva da Napoli: ha giocato mezza stagione in terra campana, senza essere riscattato dai partenopei.
È una Inter non indimenticabile (che arriverà quinta a fine stagione) e Rolando si ritaglia il suo importante spazio, con 29 gare condite da 4 reti (record di gol in campionato, poi eguagliato con la casacca dell’Olympique Marsiglia).
In questi giorni, in cui l’Inter ha raggiunto una miracolosa finale di Champions e il Napoli è diventato campione d’Italia m’è capitato di ripensare a lui – perché alcune pagine dedicate ai partenopei lo hanno citato, per ricordare i calciatori che un tempo hanno vestito con minor fortuna l’azzurro, e perché ho pensato che Dumfries me lo ricorda tantissimo, soprattutto nell’espressione del viso.
Ma cosa fa Rolando (che va per i 38 anni) oggi?
È svincolato, dopo una stagione e mezzo in patria con la maglia del Braga, ma non risulta ancora ritirato.
Non troviamo molta roba di lui sui social, non siamo nemmeno certi abbia una pagina Instagram né una presenza sui social, ma la cosa gli fa onore.
I calciatori da social non sono i nostri preferiti e se lui non lo ricorderemo come un difensore indimenticabile (come la succitata Inter 2013/14) rimane un pezzetto della nostra ultracentenaria storia.