Moratti parla degli Zhang: “Non so come giudicare la cosa”. E sul momento dell’Inter…

Il Presidente per eccellenza dell’Inter, Massimo Moratti, periodicamente torna a parlare della situazione del club nerazzurro.

E, interpellato dall’ANSA, ha parlato della situazione della proprietà cinese (cui Moratti ha ceduto quanto restava in suo possesso, dopo aver ceduto una prima consistente parte della proprietà a Thoir) ma anche del momento dell’Inter.

Ma andiamo con ordine.

E partiamo dalle parole di Moratti circa la situazione della famiglia Zhang: “Sinceramente non ne so niente, non so come giudicare la cosa, non conosco la situazione a fondo. Spero che la famiglia Zhang possa resistere, sinceramente non posso dire altro”.

Circa il momento non roseo dell’Inter (chissà come sarebbe sulla graticola Simone Inzaghi dopo questo inizio di stagione balbettante) e circa la prestazione contro il Bayern Monaco, Moratti s’è così espresso – mostrandosi tutto sommato positivo:

Ho visto un Bayern Monaco molto, troppo forte e un’Inter non ancora al top a livello fisico, ma forse è ancora presto nella stagione. È un momento da superare, ma va detto che abbiamo perso contro squadre importanti, non contro le piccole. Può capitare di perdere queste partite contro le grandi, c’è ovviamente da lavorare ma in campionato siamo ancora vicini alla vetta e anche in Champions League c’è tutto il tempo per rifarsi, seppur in un girone difficile. I giocatori magari hanno anche provato a reagire a livello psicologico ed emotivo, ma va detto il Bayern Monaco è notevolmente migliore e questo poi incide. La squadra sbaglia anche tanti gol e questo influisce sul risultato, è un momento da superare”

Quindi su tre elementi specifici della rosa (Onana, Barella e Lukaku) in merito alla loro presenza / assenza contro i bavaresi:

“Onana è stato bravissimo nelle parate, ha avuto grande scioltezza e tranquillità nel suo esordio e i gol non sono colpa sua. Barella in panchina? Inzaghi avrà avuto le sue ragioni per farlo, anche io mi aspettavo giocasse per dare più spinta a centrocampo, se l’allenatore ha deciso così avrà avuto le sue ragioni. E peccato non ci fosse Lukaku, in una partita così sarebbe stato fondamentale”.

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