Poteva essere una strage, quella avvenuta presso il Carrefour in un centro commerciale di Assago, in provincia di Milano. Un uomo – con problemi psichici – ha accoltellato cinque persone, uccidendo il cassiere Luis Fernando Ruggieri e ferendo altri quattro, tra cui il difensore del Monza (in prestio dall’Arsenal) Pablo Marì.
S’è quindi parlato tanto del fatto che Marì sia stato coinvolto in questo raptus e del fatto che – tra le persone che sono riuscite a fermare il 46enne autore dell’attacco – c’era un altro (ex) calciatore: Massimo Tarantino.
I giornali hanno scritto dell’ex terzino sinistro come di ex Inter ed ex del Napoli di Maradona.
Le cose, in realtà, stanno in maniera leggermente diversa.
Nato a Palermo, Tarantino è cresciuto ed ha esordito tra i pro con la maglia del Catania, prima di essere acquistato dal Napoli nella stagione 1989: è in quella occasione che si incrocia col Pibe de Oro ma non andrà oltre una presenza, venendo girato in prestito al Monza (proprio il Monza di Pablo Marì) e a Barletta.
Per Tarantino una lunga permanenza in Campania prima di essere acquistato dall’Inter nel 1996: si spera possa essere il giocatore capace di tappare quel buco a sinistra creato dall’addio di Roberto Carlos ma un grave infortunio lo costringerà ai box e quel buco diventerà incolmabile un po’ come quello narrato da Max Pezzali in Cumuli.
Per Tarantino, di fatto, una sola presenza con la magla dell’Inter in un Inter-Foggia 3-2 di Coppa Italia del settembre 1997 (gara di ritorno dei 16esimi, con il Fenomeno Ronaldo in tribuna).
In seguito la cessione al Bologna, dove rimarrà cinque stagioni (vincendo anche un Intertoto) prima di gocare con le casacche di Como, Triestina e Pavia – e così ritirarsi.
La seconda vita di Tarantino, prima dell’atto di eroismo, è fatta di ruoli dirigenziali: dapprima direttore sportivo del Pavia, sarà responsabile del settore giovanile del Bologna per 3 anni prima di far parte dello staff del settore giovanile della Roma (fino al 2019) a fianco di Bruno Conti.
Oggi, a partire dall’inizio di questa stagione, è direttore dell’area tecnica della SPAL di Tacopina.