Mi è tornato in mente in questi giorni, non me ne vorrà, perché s’è tornato a parlare della sua ex fidanzata Aida Yespica: lei ha aperto un account OnlyFans e, andando a ripassare la sua carriera su Wikipedia, m’è tornato in mente che è stata fidanzata per due anni con Matteo Ferrari, ex calciatore dell’Inter (seppur per una sola stagione).
Nome e cognome italianissimi (e anche abbastanza comuni), Matteo Ferrari rappresenta un caso di mix culturale interessantissimo (proprio da Internazionale):
nasce in Algeria nel dicembre del 1979 ma è figlio di un italiano e di una guineana. Dopo aver iniziato a giocare nelle giovanili della SPAL, viene rilevato dall’Inter, che lo inserisce nelle proprie giovanili e, dopo avergli fatto fare le ossa in prestito tra Genova (sponda Genoa), Lecce e soprattutto Bari, torna a Milano.
Ricordo con gioia il suo ritorno in nerazzurro, all’inizio della stagione 2000/01: sono anni in cui gli italiani che vestono la casacca della Beneamata sono pochi e i media bullizzano l’Internazionale (nonostante il nome e nonostante il fatto di lì a poco tutti i team saranno infarciti di stranieri); per di più, Ferrari è in qualche forma cresciuto nell’Inter e la cosa ai tempi mi sembra estremamente romantica (come m’era sembrato romantico il gol del Primavera Nello Russo in una delle ultime giornate della stagione precedente).
Ad onor del vero, in rosa ci sono anche altri italiani ma eccezion fatta per Gigi Di Biagio e il centravanti della Nazionale Bobo Vieri sono tutti comprimari e anche Matteo Ferrari non è un titolare inamovibile ma collezione complessivamente pur sempre 27 gare in tutte le competizioni.
Ma la stagione 2000/01 è una stagione disgraziata: inizia con Lippi, finisce con Tardelli e nel mezzo ci sono tante umiliazioni (per tutte, il 6-0 nel derby contro il Milan: Ferrari in quell’occasione era in campo).
A fine stagione, quindi, viene ceduto al Parma, dapprima in prestito e poi a titolo definitivo. Con la casacca dei ducali fa molto bene e conquista anche la Nazionale (per lui complessivamente 11 presenze, per lo più in amichevoli; dell’Under 21 viceversa era stato un leader).
Nel 2004 viene acquistato dalla Roma, ma dopo una stagione viene ceduto in prestito all’Everton, dove giocherà poco. Torna nella Capitale e sotto la guida di Spalletti si rivela utile gregario, prima di passare nel 2008 a parametro zero al Genoa.
Per lui una stagione in Liguria prima dell’addio all’Italia: un’esperienza in Turchia (con la casacca del Besiktas) per lui e gli ultimi tre anni di carriera in Canada (con la casacca del Montreal) fino al ritiro nel 2014
Il suo personalissimo palmares può vantare tre coppe Italia, una supercoppa italiana, una coppa di Turchia, due Canadian Championship e, soprattutto, un Europeo Under 21 e un bronzo olimpico ad Atene 2004 (nel calcio una medaglia olimpica non è roba per molti).
Come accennato, s’è parlato per lui parecchio per ragioni extracalistiche per la sua relazione con la bella showgirl venezuelana Aida Yespica, che gli ha dato anche un figlio.
Ma cosa fa oggi Matteo Ferrari?
Il poco che riusciamo a sapere di lui è grazie al profilo Instagram (ultimamente poco aggiornato) dove è seguito da circa 7k follower: Ferrari posta foto con la famiglia (allargata), con la compagna (di cui non sappiamo nulla, ma non è nostro interesse indagare, ché la sua vita è la sua vita) e momenti di tempo libero (sembra sia appassionato anche lui, come tanti ex calciatori al padel). E il calcio? Sembra ormai lontano dal mondo del calcio, ma nel 2019 ha giocato con Inter Forever una amcihevole contro le glorie del Tottenham, ancora in nerazzurro.
Da quello che si deduce, non pare vivere in Italia e d’altra parte in un’intervista di dieci anni fa (quando vestiva la maglia del Montreal Impact) riportata anche da Goal.com, lo aveva annunciato:
“È un’esperienza di vita, sia per me che per mio figlio che mi viene a trovare molto spesso. Non credo che tornerò a vivere in Italia, è da un po’ che mi sono spostato e mi trovo bene dove sto. Non credo che vivrò a Montreal, è una tappa interlocutoria, anche perché qui l’inverno è molto duro e lungo e a volte si arriva anche ai -30”.